La Cassazione ha stabilito che le dimissioni durante il periodo di prova sono revocabili, confermando il ripristino del rapporto di lavoro.
La Cassazione, con sentenza n. 20686 del 22 luglio 2025, ha stabilito che l’indennità minima per licenziamento illegittimo non può essere ridotta o azzerata.
La Cassazione ha stabilito che l’amministratore di sistema è penalmente responsabile se accede a dati per fini estranei alle sue mansioni, come nel caso di email lette senza autorizzazione.
Il riposo festivo è rinunciabile solo via accordi; la Corte di Firenze ha confermato il diritto a non lavorare in festività infrasettimanali senza prova dell’impossibilità di garantire il servizio.
La Cassazione ha stabilito che il licenziamento per malattia non è valido se la lavoratrice è in gravidanza, anche dopo il superamento del periodo di comporto.
La Cassazione ha stabilito che una contestazione disciplinare tardiva non comporta automaticamente la reintegrazione del lavoratore, pur violando l’art. 7 dello Statuto.
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il Jobs Act nella parte in cui non prevede la reintegrazione in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo risultato insussistente.
La Cassazione ha chiarito che la tolleranza del datore di lavoro non esclude l’illiceità della condotta del dipendente sorpreso a fumare in zona vietata.
La Cassazione conferma che il risarcimento per discriminazione deve essere anche dissuasivo e tutela le opinioni personali.
La Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di un lavoratore che ha svolto attività in conflitto con gli interessi aziendali senza autorizzazione.