La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che il divieto non è incompatibile con la facoltà di recesso per motivo oggettivo.
Una sentenza delle suprema Corte ha accolto il ricorso sul presupposto che la mancata indicazione dei collaboratori nel contratto di servizi investigativi causa una violazione del codice deontologico.
Una recente sentenza stabilisce che il trattamento economico non deve garantire esclusivamente i servizi essenziali per il sostentamento.
Il luogo di lavoro scelto liberamente dal dipendente non determina la competenza territoriale del tribunale.
Il mancato rispetto del termine entro il quale deve essere effettuata la contestazione degli addebiti da parte del datore di lavoro non è perentorio.
E’ legittimo l’atto di autotutela di revoca del contratto di lavoro di una dipendente che omette di dichiarare la propria gravidanza in sede di assunzione.
Il controllo del lavoratore può essere “attuato ex post”, in quanto solo a partire da quel momento il datore di lavoro può raccogliere informazioni utilizzabili.
La Corte di Cassazione ha stabilito che ai fini della validità dell’impugnativa stragiudiziale del licenziamento è sufficiente un qualsiasi atto scritto da parte del lavoratore.
La recente sentenza del Tribunale di Palermo sul principio di chiarezza dei parametri elaborati dai sistemi gestionali e di controllo per efficientare la distribuzione del lavoro.
La recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce che l’attività sindacale, seppur violenta, non configura il reato di associazione per delinquere.