La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il Jobs Act nella parte in cui non prevede la reintegrazione in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo risultato insussistente.
La Cassazione ha stabilito che commette reato di contraffazione chi riproduce forma e dimensioni di prodotti di marchi rinomati, anche senza apporvi il marchio stesso.
La Cassazione, con l’ordinanza n. 6925/2025, ribadisce che la Business Judgment Rule tutela le scelte gestorie degli amministratori solo se fondate su un processo decisionale ragionevole.
La Cassazione ha chiarito che, per valutare la non fallibilità di un’impresa, è rilevante l’intera documentazione disponibile, incluse scritture contabili e corrispondenza aziendale.
La Cassazione ha stabilito che la società di cartolarizzazione non può votare nel concordato fallimentare se non è iscritta all’albo degli intermediari finanziari.
La Cassazione ha chiarito che la tolleranza del datore di lavoro non esclude l’illiceità della condotta del dipendente sorpreso a fumare in zona vietata.
La Cassazione ha chiarito che, per configurare la bancarotta fraudolenta documentale ossia l’intento di ottenere un profitto ingiusto o danneggiare i creditori.
La Cassazione consente al cessionario di intervenire nel giudizio per la liquidazione giudiziale come successore del credito.
La Cassazione tutela il marchio “debole” se resta la confondibilità con gli elementi distintivi.
Le Sezioni Unite hanno confermato che il mutuo è titolo esecutivo anche con somma vincolata, se messa a disposizione del mutuatario.