La Cassazione: l’hosting provider deve rimuovere i commenti diffamatori appena conosciuta l’illiceità
La Cassazione, con sentenza 22341/2025, ha confermato che anche frasi volgari o di cattivo gusto pubblicate sui social possono avere valore diffamatorio se ledono la reputazione altrui.
Le piattaforme e i motori di ricerca di grandi dimensioni finora designati dovranno dunque individuare, analizzare e attenuare un’ampia gamma di rischi sistemici.
La recente pronuncia della Corte di Cassazione con riguardo ai possibili effetti reputazionali del soggetto coinvolto e il diritto al risarcimento del danno.
La sentenza di condanna della Corte di Cassazione nei confronti del gestore che non rimuove commenti offensivi e diffamatori sul proprio blog.
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Il condomino che, con una serie di e-mail indirizzate ad un altro proprietario, insinua la non correttezza dell’operato dell’amministratore dello stabile, incorre nel reato di diffamazione.
La natura della fonte non esonera mai il giornalista dall'onere di esaminare, controllare e verificare la notizia, così da sopprimere ogni dubbio sulla sua veridicità. La scriminante della verit...
Il Tribunale di Milano, con ordinanza del 17 giugno 2020, si è pronunciato sulla legittimità di un'ordinanza cautelare che, in accoglimento del ricorso di un manager diffamato dall'ex compa...
In tema di risarcimento dei danni da diffamazione a mezzo stampa sono da considerarsi marginali le inesattezze che non mutano in peggio l'offensività della narrazione. Questo il principio espres...