Tra realtà e illusione: l’emergente fenomeno dei deepfake

Tra realtà e illusione: l’emergente fenomeno dei deepfake
Nel corso dell’ultimo anno, grazie alla forte crescita dei sistemi di intelligenza artificiale, abbiamo assistito sempre più alla creazione e diffusione di contenuti deepfake. Nonostante i sorprendenti progressi dell’industria dell’intelligenza artificiale generativa, simili contenuti sono spesso realizzati senza il consenso dei soggetti coinvolti e per finalità illecite.  

I deepfake rappresentano una delle innovazioni tecnologiche più controverse degli ultimi anni, grazie alla loro capacità di creare contenuti digitali altamente realistici e falsificati attraverso l'intelligenza artificiale. La fusione tra "deep learning" e "fake" ha portato alla nascita di una tecnologia capace di manipolare immagini, video e audio in modo talmente sofisticato da rendere difficile distinguere il falso dalla realtà. Sebbene possano avere applicazioni creative legittime, come nell'industria dell'intrattenimento o in ambito educativo, i deepfake sono diventati anche un potente strumento per diffondere disinformazione, manipolare opinioni pubbliche e minacciare la privacy e la reputazione delle persone.  

Negli ultimi anni, il fenomeno dei deepfake ha colpito non solo persone comuni, ma anche celebrità e figure pubbliche. La vasta disponibilità di contenuti audio e visivi relativi a personaggi famosi ha reso più semplice l’addestramento dell’intelligenza artificiale, permettendo così la creazione di prodotti sempre più realistici. Un caso emblematico è quello dell’attore Tom Cruise, la cui immagine e voce sono state manipolate per creare video poi diffusi su TikTok. Questi contenuti sono stati realizzati dal videomaker Christopher Ume, in collaborazione con l’attore Miles Fisher, noto per la sua impressionante somiglianza con Tom Cruise. 

La realisticità dei deep fake di Tom Cruise, oltre ad aver ingannato gli utenti e raggiunto oltre dieci milioni di visualizzazioni, ha altresì eluso gli strumenti di identificazione dei contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale sviluppati da TikTok. Infatti, social quali TikTok, Twitch, Instagram e Facebook, stanno implementando i software di riconoscimento dei deepfake al fine di arginare i potenziali effetti manipolativi sugli utenti. 

Tra le vittime del deep fake figura anche Papa Bergoglio le cui immagini prodotte dall’intelligenza artificiale sono diventate un vero fenomeno social.  

Non solo. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, è possibile non solo creare immagini realistiche, ma anche "clonare" voci, ingannando gli ascoltatori e facilitando truffe sofisticate. Tra le vittime più celebri di questo fenomeno, noto come phishing vocale, si annovera il CEO della Ferrari. Lo scorso luglio, una truffa orchestrata attraverso questa nuova applicazione dell’intelligenza artificiale è stata sventata grazie alla prontezza di un dirigente dell'azienda. I truffatori, fingendosi coinvolti in una presunta acquisizione di una società cinese, avevano richiesto il supporto operativo del manager. 

I pericoli connessi alla diffusione della disinformazione hanno condotto lo stato americano della California a introdurre una legge severa contro i “deep fake” politici che entrerà in vigore prima delle elezioni di novembre. Tuttavia, le disposizioni introdotte hanno attirato le critiche del magnate Elon Musk, che negli scorsi mesi ha pubblicato contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale della candidata Kamala Harris e del governatore della California Newsom.  

L’ascesa dei deepfake solleva importanti questioni etiche e legali, evidenziando le difficoltà nel proteggere l'integrità delle informazioni in un contesto sempre più digitale. Questi temi saranno al centro del convegno organizzato dallo Studio Previti Associazione Professionale in collaborazione con Ipsos, che si terrà mercoledì 25 settembre presso Europa Experience - David Sassoli, in Piazza Venezia 6c, Roma. 

Avv. Diletta Simonetti e Dott.ssa Alice Dal Bello

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