Recentemente, la gestione dei dati personali da parte delle piattaforme di social media ha sollevato preoccupazioni significative, in particolare riguardo alla pratica di addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale (IA).
Meta ha interrotto l'addestramento dei suoi sistemi di IA seguendo un reclamo presentato dall'organizzazione austriaca Noyb, che ha coinvolto diverse autorità europee per la protezione dei dati. Il reclamo sostiene che Meta abbia violato il GDPR utilizzando i dati raccolti dai suoi utenti — compresi quelli dormienti — dal 2007 per addestrare i suoi sistemi di IA, invocando il legittimo interesse. Questo ha sollevato questioni sulle modalità di ottenimento del consenso e sulla trasparenza delle finalità di trattamento.
Su questo tema l'analisi e le valutazioni dell'Avv. Rossella Bucca per la sezione “Hot Topic” di Avvocato360 | Innovazione per l'avvocato.
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