Le Sezioni Unite hanno stabilito che, nel rito del lavoro, l’uso della trattazione scritta è ammesso solo se rispettate precise condizioni procedurali, tra cui il consenso delle parti.
Il Garante ha multato Autostrade per l’Italia per 420 mila euro per uso illecito dei dati personali di una dipendente licenziata.
La Cassazione ha stabilito che il licenziamento per malattia non è valido se la lavoratrice è in gravidanza, anche dopo il superamento del periodo di comporto.
La Cassazione ha stabilito che una contestazione disciplinare tardiva non comporta automaticamente la reintegrazione del lavoratore, pur violando l’art. 7 dello Statuto.
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il Jobs Act nella parte in cui non prevede la reintegrazione in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo risultato insussistente.
La Cassazione ha chiarito che la tolleranza del datore di lavoro non esclude l’illiceità della condotta del dipendente sorpreso a fumare in zona vietata.
La Cassazione ha rimesso alle Sezioni Unite la questione del credito risarcitorio o restitutorio pendente prima del fallimento.
La Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di un lavoratore che ha svolto attività in conflitto con gli interessi aziendali senza autorizzazione.
La Cassazione ha precisato che i controlli sul dipendente sono legittimi se bilanciano interessi aziendali e tutela della riservatezza.
La Cassazione ha dichiarato nullo il derivato finanziario privo degli indici di rischiosità obbligatori, come il Mark to Market e gli scenari probabilistici.