L'Audiovisual Anti-Piracy Alliance (in seguito, “AAPA”) ha pubblicato il suo primo Manifesto nel quale tra le altre cose, si dà atto che, a partire dal 2025 l’Unione Europea si preparerà ad introdurre una legislazione rivoluzionaria volta a contrastare efficacemente la pirateria dei contenuti live; un fenomeno che, nel corso degli anni ha generato e genera perdite economiche significative per gli operatori di pay-TV oltre che innumerevoli rischi di cybersecurity e malware per i consumatori. A mero titolo esemplificativo e non esaustivo basti prendere in considerazione i dati statistici riportati dell'Osservatorio europeo dell'audiovisivo, dai quali emerge chiaramente che solo nel 2021, la pirateria ha inflitto ai titolari dei diritti audiovisivi danni pari a circa 3,21 miliardi di euro.
Gli obiettivi
Il Digital Services Act (DSA) e la Raccomandazione sulla lotta alla pirateria dei contenuti live rappresentano i pilastri fondanti di quello che, secondo quanto riportato nel “Manifesto”, sarà il nuovo quadro normativo. Uno degli aspetti cruciali sui cui impatterà la nuova legislazione sarà proprio il rafforzamento applicativo del DSA, nella misura in cui verrà garantito in egual misura il trattamento previsto per le attività illegali offline anche per quelle online. In questo scenario quindi, i coordinatori dei servizi digitali avranno un ruolo centrale nel monitorare e applicare la normativa, assicurando che i cosiddetti "trusted flagger" – tra cui i titolari di diritti e associazioni come l'AAPA – possano segnalare prontamente i contenuti illeciti. Sarà essenziale anche un migliore utilizzo delle misure Know Your Business Customer (KYBC), cruciali per identificare e contrastare chi distribuisce contenuti pirata, posto che la pirateria non ha solo conseguenze legali e/o di sicurezza, ma ostacola anche l'innovazione e l'investimento nei contenuti, specialmente nello sport. Occorre segnalare che se da una parte l’ordinamento italiano può essere definito un precursore nell’attività di contrasto alla pirateria, parimenti, negli ultimi anni diversi Stati membri hanno adottato approcci frammentari alla materia, creando un quadro legislativo incoerente che indebolisce la competitività dell’audiovisivo europeo.
Altro obiettivo della legislazione emergente sarà quello di colmare le lacune che hanno spesso consentito a servizi come le reti di distribuzione dei contenuti (CDN) e i reverse proxy di sfuggire alle loro responsabilità. Nel tempo, infatti, si è potuto constatare come questi servizi adottino comportamenti ostruzionistici ignorando e/o rispondendo lentamente e in modo inconferente alle segnalazioni di rimozione, così consentendo e facilitando la diffusione e fruizione illegale di contenuti. Sul punto la Commissione europea, attraverso l'analisi ad hoc condotta dall'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), sta monitorando l'efficacia e i tempi tra le segnalazioni e le rimozioni nonché l'interazione tra intermediari e titolari dei diritti, nell’ottica di utilizzare siffatti dati per influenzare le future decisioni legislative. L’AAPA, che rappresenta una voce forte contro la pirateria, continuerà a collaborare con le istituzioni europee e gli intermediari online per migliorare l’ambiente digitale. Attraverso un dialogo costante con attori chiave come i fornitori di servizi internet, le piattaforme di hosting e i processori di pagamento, l'AAPA promuove soluzioni pratiche per contrastare la pirateria. È essenziale che questi intermediari comprendano le sfide che i titolari dei diritti affrontano e siano disposti a cooperare per creare un ecosistema digitale più sicuro e trasparente.
In conclusione, il Manifesto dell’AAPA potrebbe segnare un passo fondamentale nella lotta alla pirateria dei contenuti live, prevedendo un quadro normativo europeo più coeso ed efficace. L'introduzione di regole più stringenti per gli intermediari digitali e, più in generale, nei confronti di chiunque renda più semplice la diffusione e trasmissione di contenuti piratati, potrebbe colmare le attuali lacune legislative e migliorare l’efficacia della attività di segnalazioni di contenuti illegali in ambito europeo. La collaborazione tra i titolari dei diritti, le istituzioni europee e i fornitori di servizi sarà cruciale per creare un ecosistema digitale più sicuro, tutelando non solo i diritti degli operatori ma anche l'innovazione e la qualità dei contenuti.
Avv. Lorenzo Pinci e Dott.ssa Rossella Taddei