Recupero crediti: acceso diretto alle banche dati per la ricerca dei beni da pignorare

Recupero crediti: acceso diretto alle banche dati per la ricerca dei beni da pignorare
Il 24 giugno scorso è stata siglata la Convenzione tra il Ministro della Giustizia e l’Agenzia delle Entrate per l’accesso alle banche dati dell’Amministrazione finanziaria, da parte degli ufficiali giudiziari, finalizzata alla ricerca telematica dei beni da pignorare, in seguito alla richiesta del creditore procedente. L’accordo, approvato dal Garante privacy, ha validità cinque anni.
Ricerca dei beni da pignorare: uno strumento innovativo messo a disposizione dei creditori muniti di titolo esecutivo

Ottenere il soddisfacimento del credito da parte del debitore rappresenta una sfida non trascurabile, sia per i soggetti privati che per le istituzioni bancarie. Il problema principale risiede spesso nella localizzazione dei beni appartenenti al debitore, un processo che richiede un'indagine approfondita e può comportare notevoli ritardi e oneri finanziari significativi.

Il regime attuale prevede, per i creditori muniti di un titolo esecutivo, la possibilità di sfruttare uno strumento efficace: l’accesso alle banche dati dell'Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL. L’obiettivo è individuare i beni patrimoniali di proprietà del debitore o altre possibili fonti di reddito, come i rapporti di lavoro. Tale richiesta può essere presentata sia nel caso in cui il debitore sia una persona fisica che nel caso di una società. Questo strumento, dunque, offre una soluzione efficiente per ottenere informazioni cruciali nell’ambito delle azioni di recupero del credito.

Come agire?

Il creditore deve innanzitutto notificare un atto di precetto al debitore, che impone il pagamento dell’importo dovuto, prima di poter effettuare l’accesso alle banche dati. Tuttavia, in situazioni urgenti in cui ritardare rappresenterebbe un pericolo, è consentito procedere con l’accesso alle banche dati anche senza la notifica dell’atto di precetto, previa autorizzazione del Presidente del Tribunale competente per l’esecuzione. L’atto iniziale del procedimento si configura come un’istanza presentata dal creditore sotto forma di ricorso. Tale istanza deve includere l’indicazione dell’indirizzo di posta elettronica ordinaria e del numero di fax del difensore, nonché l’indicazione del suo indirizzo di posta elettronica certificata.

In conclusione, l’accesso diretto alle banche dati per la ricerca dei beni da pignorare rappresenta un importante passo avanti nel campo del recupero crediti. La recente Convenzione tra il Ministro della Giustizia e l’Agenzia delle Entrate ha aperto nuove possibilità per i creditori muniti di titolo esecutivo, per i quali è ora possibile ottenere informazioni tempestive e accurate, aumentando le probabilità di successo nelle azioni legali di recupero dei crediti.

Avv. Micol Marino

Newsletter

Iscriviti per ricevere i nostri aggiornamenti

* campi obbligatori