Sistemi di garanzia dei depositi bancari: i dati pubblicati dall’EBA alla data del 31 dicembre 2022

Sistemi di garanzia dei depositi bancari: i dati pubblicati dall’EBA alla data del 31 dicembre 2022
I dati pubblicati dall’European Banking Authority (EBA) lo scorso 28 aprile, relativi ai mezzi finanziari disponibili e ai depositi bancari, mostrano che nel 2022 l’ammontare dei depositi coperti dai sistemi di garanzia istituiti dagli Stati membri UE aumentano del 2,5%  rispetto all’anno precedente.

Il sistema di garanzia dei depositi bancari è un meccanismo di protezione volto a salvaguardare gli interessi dei depositanti in caso di dissesto o fallimento delle Banche. In sostanza, il sistema opera garantendo la restituzione di una parte o dell’intero capitale depositato in caso di insolvenza dell’ente creditizio.

In Italia operano due sistemi di garanzia dei depositi: il Fondo Interbancario di tutela dei Depositi (FITD) e il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGDCC).

La garanzia dei depositi è, altresì, disciplinata dalla direttiva 2014/49/UE, recepita nel Testo Unico Bancario.

Nello specifico, la Direttiva UE stabilisce che gli Stati membri, entro il 3 luglio 2024, dovranno garantire mezzi finanziari idonei a coprire almeno lo 0,8% del capitale depositato.

Tuttavia, alcuni Paesi dell’UE hanno già raggiunto o superato l’obiettivo fissato dalla direttiva UE 2014/49.

Il Fondo interbancario di Tutela Depositi (FITD)

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) è stato istituito nel 1994 e rappresenta una delle componenti più importanti per garantire la protezione dei depositi bancari a livello nazionale, svolgendo un ruolo fondamentale per garantire la stabilità del sistema bancario italiano.

Ai sensi dell’art. 96-bis.1 del Testo Unico Bancario (TUB) “sono oggetto di garanzia da parte del Fondo i crediti relativi ai fondi acquisiti dalle Banche con obbligo di restituzione, in euro e in valuta, sotto forma di depositi o sotto altra forma, nonché gli assegni circolari e i titoli ad essi assimilabili”.

Il FITD è finanziato dalle Banche aderenti, che devono versare una quota percentuale dei loro depositi al fondo. Nello specifico i contributi saranno commisurati ai profili di rischio individuali delle Banche, pertanto le Banche con un profilo di rischio più elevato dovranno versare contributi maggiori.

In caso di crisi bancaria, il FITD interviene per garantire fino a un massimo di 100.000 euro per depositante e per Banca; ciò significa che il limite di 100.000 euro si applica a tutti i conti aggregati presso la medesima Banca mentre per i conti congiunti il limite di 100.000 euro si applicherà a ciascun depositante. Tuttavia, questa garanzia non copre necessariamente gli investimenti e i prodotti di risparmio alternativi, ma solo i depositi presso le Banche aderenti.

Il sistema di garanzia dei depositi persegue l’obiettivo di proteggere i piccoli risparmiatori e migliorare la fiducia dei depositanti nel sistema bancario, incoraggiando il mantenimento di depositi bancari al fine di garantire una maggiore stabilità finanziaria.

Avv. Micol Marino

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