Cinema, tv e intelligenza artificiale generativa: le soluzioni contrattuali raggiunte

Cinema, tv e intelligenza artificiale generativa: le soluzioni contrattuali raggiunte
Il recente salto di qualità fatto dall’intelligenza artificiale generativa nella elaborazione di immagini e video ha acceso un grande dibattito nell’ambito dell’industria dell’audiovisivo. In più parti del mondo, attori e sceneggiatori hanno portato avanti battaglie legali per non essere lasciati indietro dal progresso tecnologico, arrivando a soluzioni di compromesso.

Stati Uniti: gli accordi conclusi da SAG-AFTRA e WGA 

A partire dallo scorso maggio 2023 i sindacati degli sceneggiatori prima (WGA) e quello degli attori e degli intepreti poi (SAG-AFTRA) hanno indetto degli scioperi su vasta scala per protestare contro le posizioni di chiusura manifestate dalla Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) riguardo alla negoziazione di nuovi accordi collettivi per la remunerazione e la regolamentazione del lavoro dei loro associati.

Le principali rivendicazioni portate avanti dai sindacati hanno riguardato l’aggiornamento dei parametri di remunerazione, con particolare attenzione alle partecipazioni legate alla programmazione di film e serie sui canali streaming, l’adeguamento dei compensi minimi degli sceneggiatori, anche quando lavorano in “squadre”, l’allocazione dei costi di produzione dei provini registrati autonomamente dagli attori e l’uso dell’intelligenza artificiale.

Dopo mesi di sciopero, nell’autunno del 2023 la Writers Guild of America (WGA) e la Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG- AFTRA) hanno ratificato nuovi accordi che modificano e rafforzano i loro contratti collettivi con l'associazione dei produttori cinematografici e televisivi.

Uno dei punti cruciali ha riguardato proprio l’utilizzo dell’IA da parte dei produttori. Entrambi i sindacati, infatti, hanno negoziato per ottenere previsioni volte a proteggere i posti di lavoro e il reddito dei loro membri.

L’accordo WGA 

Per quanto riguarda il sindacato degli sceneggiatori, l’accordo raggiunto prevede che né l'IA tradizionale né l'IA generativa (“GAI”) possono essere considerate degli scrittori, pertanto nessun materiale prodotto dall'IA tradizionale o dalla GAI può essere considerato materiale letterario. Da ciò discende che se un'azienda

fornisce a uno scrittore materiale prodotto dalla GAI che non è stato precedentemente pubblicato o sfruttato, non può pretendere di pagare agli sceneggiatori un mero compenso per la riscrittura, poiché tale materiale non conta come materiale di partenza ai fini del calcolo del compenso e degli altri diritti spettanti agli sceneggiatori. Inoltre, i produttori devono comunicare allo sceneggiatore se il materiale che gli viene consegnato è stato generato dall'IA o se incorpora materiale generato dall'IA.

Per quanto riguarda la propria attività, uno sceneggiatore può scegliere di utilizzare l'IA durante l'esecuzione dei propri servizi, ma solo se il produttore acconsente e a condizione che lo scrittore segua le politiche aziendali applicabili; tuttavia, il produttore non può richiedere allo scrittore di utilizzare software di IA (ad esempio, ChatGPT) durante l'esecuzione di servizi di scrittura.

L'accordo raggiunto non affronta però direttamente le questioni relative all'uso di materiale letterario per l’addestramento dei sistemi GAI, ma si limita a riservare alla WGA e a ciascun membro il diritto di affermare che l'uso di materiale letterario per l'addestramento del GAI viola l'accordo o la legge applicabile.

L’accordo SAG-AFTRA 

Per quanto riguarda l’accordo raggiunto dal sindacato degli attori, esso stabilisce nuove regole sull'uso delle performance generate dall'IA nei film e in TV, concentrandosi sul consenso informato e sul compenso per l'uso dell'IA.

L'accordo raggiunto regola due tipi di contenuti generati dall'IA, le c.d. "Repliche digitali" e gli "Interpreti sintetici". Le prime sono repliche della voce e/o delle sembianze di un attore specifico create con la tecnologia digitale; vengono ulteriormente distinte in Repliche Digitali create sotto la vigenza di un contratto di lavoro con l’attore e Repliche Digitali create indipendentemente, di solito a partire da materiale preesistente. I secondi sono personaggi creati dalla tecnologia digitale che sembrano essere un esecutore naturale, ma che non sono riconoscibili come esecutori identificabili.

Per quanto riguarda le Repliche Digitali, il criterio principe è costituito dal consenso dell’attore riprodotto, il quale, oltre a dover essere specificamente richiesto in linea di principio per ogni diverso uso che il produttore intenda farne, deve anche essere compensato adeguatamente. Da notare che, in caso di morte

dell’attore, il consenso può essere espresso anche dai suoi rappresentanti o da SAG-AFTRA stessa.

Per quanto riguarda gli Interpreti Sintetici, l’accordo prevede che i produttori debbano avvisare SAG-AFTRA dell’intenzione di usarne uno e quest’ultima deve avere la possibilità di negoziare un compenso se tale Interprete è destinato a sostituire un vero attore. Inoltre, se l’Interprete Sintetico è stato ottenuto usando come prompt una caratteristica di uno specifico attore ed essa risulta riconoscibile nel risultato finale, tale attore ha diritto ad essere remunerato.

Italia: il Ccnl attori 

Volgendo lo sguardo all’Italia, a dicembre 2023 è stato siglato il primo contratto collettivo di lavoro per gli attori di cinema e tv, il quale, oltre ad occuparsi di minimi salariali e altri aspetti fondamentali per la professione, ha introdotto all’articolo 20 anche una norma sull’uso dell’intelligenza artificiale.

In particolare, l’accordo dà atto dell’impatto dell’innovazione tecnologica nel settore audio-visivo e detta la necessità che le parti (sindacati e produttori) trovino un’intesa per la remunerazione della cessione dei diritti degli attori in relazione all’IA. Nelle more del raggiungimento di tale intesa, tuttavia, l’accordo prende posizioni circa il tema dell’addestramento dell’IA tramite le voci e le immagini degli attori, vietandolo espressamente.

Conclusioni 

Da quanto sopra esposto, è evidente che il tema dell’intelligenza artificiale generativa costituisce un punto di negoziazione ormai ineludibile nell’industria dell’audiovisivo. Le soluzioni adottate non sono tuttavia uniformi, anche perché l’impatto reale di tale tecnologia nella vita delle produzioni cinematografiche dipende largamente dalla competenza tecnologica dei singoli produttori.

È in ogni caso possibile ravvisare un punto di unità nella visione dell’attore, interprete, sceneggiatore come concetti riferibili solamente ad esseri umani, di cui deve essere richiesto il consenso e che si è tenuti a remunerare.

Avv. Caterina Bo

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