L’informativa dell’uso del laptop aziendale e dei possibili controlli legittima l’accesso all’account del dipendente

L’informativa dell’uso del laptop aziendale e dei possibili controlli legittima l’accesso all’account del dipendente
La Corte di Cassazione con sentenza n. 28365 del 27 ottobre 2025 ha stabilito che l’art. 4 dello statuto dei lavoratori consente al datore di lavoro, in presenza di un’adeguata policy aziendale, di procedere al controllo del PC aziendale utilizzato dal lavoratore per lo svolgimento della prestazione lavorativa.

Un lavoratore addetto a funzioni commerciali veniva licenziato dopo alcuni controlli effettuati dalla società datrice di lavoro che, dopo un “alert”, aveva avviato una verifica approfondita sull’account aziendale del dipendente anche relativamente a comunicazioni antecedenti la segnalazione.

All’esito di una contestazione di 125 e mail inoltrate ad aziende concorrenti contenenti dati riservati aziendali il lavoratore veniva licenziato.

Il Tribunale di Venezia con sentenza confermata dalla Corte di Appello rigettava il ricorso.

La Corte di Cassazione con sentenza n. 28365 del 27 ottobre 2025 ha respinto il gravame del lavoratore confermando quanto stabilito dalla Corte d’Appello e in particolare che l’art. 4 della legge 20 maggio 1970 n. 300 consente alla società, in caso di sospetti di illeciti perpetrati da un dipendente, di procedere al controllo del PC aziendale utilizzato per svolgere la prestazione, a condizione di aver fornito al dipendente interessato una adeguata informativa circa l’applicazione di previsioni contrattuali in materia disciplinare in caso di controllo e delle conseguenze disciplinari applicabili.

Avv. Nicoletta Di Lolli

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