Le linee guida di Banca d’Italia per la valutazione della qualità del credito

Le linee guida di Banca d’Italia per la valutazione della qualità del credito
Banca d’Italia fornisce regolarmente dati aggiornati relativi all’intero volume dei crediti delle Banche italiane. Nello specifico evidenzia il sottoinsieme di crediti deteriorati caratterizzati da situazioni di maggiore gravità. La guida di Bankitalia, divulgata il 28 febbraio 2023, assume la forma di aggregato sui principali indici di riferimento in tema delle politiche di gestione prudenziale del rischio di credito.

Il credito è deteriorato quando il cliente ha difficoltà nel rimborsare il debito; il che può essere indicato da un ritardo nei pagamenti, da un mancato pagamento o dalla probabilità di un default futuro. La classificazione principale operata dalla Banca d’Italia è la seguente:

  • Bad loans (crediti in sofferenza): sono esposizioni maturate nei confronti di debitori insolventi che non sono stati rimborsati da almeno 90 giorni. Questi crediti sono considerati i più gravi e rappresentano una minaccia per la solvibilità della Banca.
  • Unlikely-to-pay exposures(inadempienze probabili): esposizioni rispetto cui le Banche considerano i debitori difficilmente capaci di soddisfare le loro obbligazioni contrattuali; si tratta di crediti che sono scaduti ma che non sono ancora stati classificati come in sofferenza.
  • Overdrawn and/or past-due exposures (crediti incagliati): che presentano un rischio di default elevato ma che non sono ancora stati classificati come in sofferenza o scaduti.
Adeguata valutazione del merito creditizio

Le Banche devono operare un’adeguata valutazione del merito creditizio dei loro clienti, in modo da identificare i rischi di credito e valutare la capacità di ripagare il debito. La valutazione è improntata su criteri oggettivi e quantitativi, come ad esempio la solidità finanziaria dell’impresa o la capacità di generare flussi di cassa. Altresì gli Istituti creditizi devono selezionare il giusto prodotto di credito per i loro clienti, attraverso una puntuale istruttoria che garantisca l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie per la valutazione del credito. Di fondamentale importanza è l’attività di monitoraggio dell’andamento del credito, in modo da individuare eventuali segnali di deterioramento della situazione finanziaria del debitore. Il monitoraggio avviene attraverso un’attenta analisi dei flussi di cassa e del margine operativo.

Crediti deteriorati lordi e netti

Un’altra distinzione fondamentale è quella tra valori lordi e netti. Le Banche che assistono al processo di deterioramento di un credito intervengono a supporto della propria posizione con svalutazioni e accantonamenti, riducendo dunque il valore del credito in bilancio. I crediti deteriorati lordi rappresentano l’ammontare complessivo del credito che il cliente è tenuto a rimborsare alla Banca mentre i crediti deteriorati netti rappresentano una stima di quanto l’istituto di credito prevede di poter recuperare. È importante notare che i crediti deteriorati lordi e netti sono indicatori importanti della qualità del credito, poiché una Banca con un elevato ammontare di crediti deteriorati lordi e/o netti è considerata a rischio e potrebbe dover adottare misure correttive per ridurlo.

Il tasso di deterioramento

Il tasso di deterioramento dei crediti è un indicatore importante della qualità del credito di una Banca poiché valuta la capacità della stessa di prevenire l’aumento delle sofferenze bancarie e di gestirle in modo efficace. Va inoltre evidenziato che le informazioni sull’andamento dei crediti deteriorati rilevate dai bilanci consolidati delle Banche sono le più appropriate per valutare la stabilità dei gruppi bancari. Un tasso di deterioramento elevato, infatti, potrebbe indicare che la Banca ha concesso crediti a rischio o che non è in grado di gestire adeguatamente il portafoglio dei crediti deteriorati. Il principale strumento d’intervento sulle poste finanziarie a rischio di una Banca è la cartolarizzazione del credito deteriorato. Ciò consente di recuperare almeno una parte dell’ investimento e di liberare risorse per investire in attività più redditizie e meno rischiose. Come noto, i crediti deteriorati sono generalmente ceduti ad una somma inferiore rispetto al loro valore nominale pertanto è di fondamentale importanza, per la Banca cedente, ottenere il maggior prezzo di acquisto possibile e certamente non inferiore al 30% del valore nominale.

Avv. Micol Marino

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