Il decreto USA sull’Intelligenza Artificiale generativa: sfide e rischi imminenti

Il decreto USA sull’Intelligenza Artificiale generativa: sfide e rischi imminenti
Lo scorso 30 ottobre 2023, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo focalizzato sull’intelligenza artificiale generativa e sui probabili rischi di quest’ultima, individuando le linee guida a cui il governo federale dovrà attenersi.

I principi guida che regoleranno le sfide dell’intelligenza artificiale

L’ordine esecutivo emesso in data 30 ottobre dal presidente degli Stati Uniti d’America, il cui titolo è traducibile come “Ordine esecutivo sullo sviluppo e l'uso sicuro, protetto e affidabile dell'intelligenza artificiale”, si fonda su otto fondamentali principi guida, nonché priorità, a cui i dipartimenti esecutivi e le agenzie del Governo americano dovranno aderire al fine di garantire la sicurezza e la protezione nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Per assicurare i punti cardine del piano saranno necessarie politiche e istituzioni in grado di comprendere e mitigare i possibili rischi dell’intelligenza artificiale, in particolare con riferimento a contesti quali la biotecnologia, le infrastrutture critiche e la sicurezza informatica nazionale. Affinché ciò sia reso possibile, test e monitoraggi post-implementazione garantiranno il corretto funzionamento, la resilienza e l’etica nello sviluppo di tali sistemi di intelligenza artificiale. A corroborare tale piano contribuiranno investimenti in istruzione, formazione e ricerca, nonché la promozione dell’innovazione responsabile, della concorrenza e della collaborazione per creare un ecosistema equo e competitivo.

L’amministrazione americana ha in mente di sostenere programmi ad hoc per fornire agli americani le competenze fondamentali in preparazione all’arrivo dell’era dell’intelligenza artificiale e, in particolare, attrarre i talenti specializzati in quest’ambito, da tutto il mondo. La ricerca di talenti non sarà solo volta ad attrarre individui per motivi di studio, bensì a far sì che questi risiedano stabilmente in territorio americano, garantendo in tal senso che le aziende e le tecnologie del futuro siano prodotte in America. Il Segretario di Stato e il Segretario per la Sicurezza Nazionale adotteranno misure adeguate per semplificare i tempi di trattamento delle domande di visto per i non cittadini che intendano recarsi negli Stati uniti per lavorare, studiare o condurre ricerche nel campo dell’IA o di tecnologie connesse emergenti.

L’intervento cruciale consisterà dunque nell’attuare misure per attrarre, trattenere e crescere professionisti dell’IA orientati al servizio pubblico, che abbiano interesse ad approfondire, o che già possiedano competenze in discipline quali, la tecnologia, la politica, la gestione, la normativa, l’etica, la governance e i settori legali, facilitando in tal senso l’accesso ad un percorso in pieno sviluppo.

Valori e politiche: un confronto con la proposta di AI Act in Europa

Da quanto si legge nell’ordine del Presidente Biden, i punti chiave delle future politiche sull’Intelligenza Artificiale dovranno essere coerenti nel promuovere valori quali l’equità e il rispetto dei diritti civili, ponendosi a supporto e non a svantaggio di coloro a cui questi ultimi vengono spesso negati. Discriminazioni di diverso tipo si sono infatti già ampiamente verificate a causa dell’impiego dell’intelligenza artificiale in contesti quali le assunzioni e l’assistenza sanitaria.

L’ordine si sofferma inoltre sulla protezione dei consumatori americani, che sempre più spesso utilizzeranno, interagiranno o acquisteranno l’intelligenza artificiale o prodotti che la implementano nel quotidiano. I riflettori puntano sugli obblighi legali delle organizzazioni che mai più che ora necessiteranno di essere salvaguardati, soprattutto con riferimento alle frodi, ai pregiudizi involontari, ai comportamenti discriminatori, alle violazioni della privacy e altri danni causati dall’intelligenza artificiale.

Il progredire dell’intelligenza artificiale, nell’ottica dell’ordine del Presidente americano, deve dunque ritenersi strettamente connesso all’aumento della privacy e della sicurezza dei cittadini: la semplificazione dell’estrazione, della re-identificazione, del collegamento, della deduzione e dell’azione su informazioni sensibili sull’identità non esclude che queste debbano essere protette. Per assicurare che questi limiti non siano elusi, il governo federale garantirà che la raccolta, l’uso e la conservazione dei dati siano lecite, sicure, nonché riducano i rischi per la privacy e la riservatezza di ciascun individuo.

Volgendo lo sguardo a ciò che accade in Europa, si deve prendere atto che, come per molti aspetti dell’economia digitale, anche sull’intelligenza artificiale Unione Europea e Stati Uniti adottano approcci sostanzialmente diversi. Mentre la proposta di legge sull’IA in discussione in Europa è decisamente orientata ad adottare un approccio basato sul rischio, distinguendone i diversi livelli, fino ad arrivare a vietare i sistemi di AI a rischio più elevato, l’approccio made in USA dimostra, come abbiamo visto, maggiore completezza comprendendo una gamma di applicazioni di intelligenza artificiale ancora più estesa.

Per quanto attiene all’aspetto della cogenza delle previsioni, la proposta di Regolamento UE prevede valutazioni di conformità obbligatoria, imponendo restrizioni rigorose sui sistemi ritenuti più pericolosi. L’ordine esecutivo americano, invece, fa affidamento sulla collaborazione volontaria con le autorità governative.

Considerazioni

Il decreto in esame individua, sostanzialmente, il progresso tecnologico compiuto dall’intelligenza artificiale come un punto di partenza, che necessita della capacità di identificare e dunque prevenire i rischi di un progresso sociale, economico e tecnologico che appare ormai inevitabile.

Un tale impegno comporta grandi aspettative nei confronti del governo federale americano, il quale promette alleanze anche di natura internazionale nello sviluppo di un quadro globale, per gestire i rischi dell’intelligenza artificiale in modo consapevole e sicuro. Il progetto evidenziato adotta perciò una visione a lungo termine che necessiterà dell’aiuto di altre nazioni, comprese quelle rivali sul piano geopolitico, le quali si auspica siano capaci di guidare conversazioni e collaborazioni a livello globale per garantire che l’IA possa essere a beneficio di tutti, piuttosto che inasprire le disuguaglianze o minacciare i diritti umani.

Dott.ssa Valentina Prando

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