Il contratto di mutuo e il piano di ammortamento

Il contratto di mutuo e il piano di ammortamento
La definizione concettuale di “piano di ammortamento” è rinvenibile in  una delle sentenze cd. “quasi gemelle” del Tribunale di Cremona, secondo cui “… il piano di ammortamento è una tabella che descrive la dinamica di un’operazione di scambio in base ad un tasso stabilito e alla struttura della rata definendo, ad ogni scadenza, la quota capitale e interessi da imputare sulla singola rata. Infatti, il piano di ammortamento può essere costruito solo dopo aver calcolato il valore della rata per cui l’operazione di rimborso è in equilibrio in relazione al rapporto dare avere tra le parti. Ne consegue, necessariamente, che per definire il piano di ammortamento debba essere stabilito, oltre al tasso di interesse, il regime di interessi da utilizzare per l’imposizione del principio di equità finanziaria da cui scaturisce il valore della rata” (Cfr. Trib. Cremona sent. 28.3.2019 n. 227).
Il piano di ammortamento nel mutuo

Nel contratto di mutuo, il mutuatario, al fine di estinguere il suo debito, è chiamato a rimborsare le somme erogate dalla banca-mutuante, osservando le scadenze previste dal piano stesso, calcolato già al momento della concessione del mutuo, rispettando altresì l’ammontare delle rate.

Il piano di ammortamento (di un mutuo o finanziamento) si sostanzia, quindi, nel programma di rimborso del debito, solitamente composto da rate in quote capitale e rate in quote interessi, con indicazione del capitale residuo dovuto dopo ciascun pagamento.

Tipologie: il piano di ammortamento “alla francese”

Tra le varie tipologie di piano di ammortamento che vengono adottate in fase di stipulazione del contratto di mutuo possiamo evidenziarne due: il rimborso “alla francese” e quello “all’italiana”. Ancorché la denominazione tragga in inganno, in Italia il metodo di rimborso del mutuo più diffuso è il primo.

Il mutuo “alla francese” è caratterizzato da una rata di rimborso costante nel tempo, composta sia da capitale mutuato che da interessi. In particolare le rate del piano di ammortamento sono costituite da una quota, sempre crescente, del capitale da rimborsare e da una quota di interessi che, al contrario, è decrescente.

In tal senso, le prime rate si distinguono per essere costituite principalmente da interessi e solo in minor percentuale dal capitale rimborsato. Nelle ultime rate, invece, prevale la quota di capitale e residua quella degli interessi.

Il rimborso all’italiana

Nel piano di ammortamento all’italiana, ad essere costante nel tempo è soltanto la quota di capitale rimborsato, indipendentemente dal tasso di interesse che viene applicato. La quota di interessi, quindi, si riduce progressivamente nel tempo in quanto calcolata sull'ultimo debito residuo che corrisponde al capitale ancora da restituire.

Di conseguenza, le rate non saranno tutte uguali, bensì variabili e la restituzione del capitale si realizzerà in tempi decisamente più celeri.

Principali differenze tra i due metodi di rimborso

Nel piano “all’italiana” con quota di capitale costante e quota interessi si ottiene la determinazione di una rata decrescente nel tempo e, dunque, un costo dell’interesse più contenuto rispetto ad un piano “alla francese” a rata costante a causa della maggiore rapidità con cui viene restituito il capitale.

Concretamente, a parità di capitale, di tasso di interesse e di durata, il piano di ammortamento alla francese prevede interessi maggiori, ma una rata più bassa. Diversamente, il piano di ammortamento all’italiana, comporta una rata che inizialmente è maggiore, ma che nel tempo, una volta rimborsata una cospicua parte del debito, risulterà più sostenibile per il mutuatario, se confrontata alla soluzione alla francese, che resta costante.

Pertanto, in definitiva, il metodo alla francese è definito come piano di ammortamento a rata costante, sicché si verificherà una più agevole gestione delle finanze ma ad un costo più elevato in favore dell’ente mutuante, rispetto a quello all’italiana, identificato come il piano di ammortamento a capitale costante, che consentirà un’estinzione anticipata del debito e di conseguenza una minore corresponsione di interessi alla banca.

Avv. Daniele Franzini e Avv. Pietro Vitucci

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