Con comunicato stampa del 13 novembre scorso, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha annunciato che dal 19 novembre sarà attivo il filtro anti-spoofing anche per le chiamate con CLI di rete mobile.
La misura era stata prevista da AGCOM con la Delibera n. 106/25/CONS al fine di contrastare il fenomeno dello spoofing, ovvero la manipolazione della Calling Line Identification (CLI) che impedisce sia il riconoscimento dell’identità del chiamante sia il ricontatto. Tale strumento viene impiegato spesso non solo nel telemarketing illecito e aggressivo, bensì anche dalle reti criminali per eseguire numerose truffe (es. phishing) a danno degli utenti consumatori che visualizzano sul proprio dispositivo un numero apparentemente sicuro che li induce ad accettare la chiamata.
Nella seduta del Consiglio del 6 novembre, con delibera n. 271/25/CONS, AGCOM ha previsto alcune disposizioni attuative per rafforzare le misure anti-spoofing. Si ricordi che il filtro che consente il blocco delle chiamate provenienti dall’estero verso l’Italia e che espongono illegittimamente proprio un numero italiano come identificativo del chiamante (CLI Spoofing) era già operativo dal 19 agosto, ma limitatamente alla sola rete fissa. Dal 19 novembre il blocco sarà attivo anche per le chiamate originate dall’estero verso l’Italia con CLI di rete mobile. Si segnala, per completezza, che restano al di fuori del perimetro di intervento, per esempio, le chiamate provenienti dall’estero con numerazione non italiana. In ogni caso, l’operatività del blocco è estesa a tutte le tipologie di numerazione mobili, comprese quelle relative ai servizi mobili e personali specializzati (es. satellitari) e a servizi di comunicazione tra dispositivi (c.d. machine-to-machine).
Tra le ulteriori misure sempre a contrasto del fenomeno in esame, la stessa Autorità segnala:
- l’introduzione di una procedura semplificata per il blocco preventivo delle chiamate provenienti da operatori mobili che non generano chiamate vocali dall’estero (pensiamo agli operatori focalizzati su servizi automatizzati di tipo machine-to-machine);
- il blocco delle chiamate provenienti dall’estero con CLI di operatori mobili che non hanno realizzato le misure (di cui alla Delibera n. 106/25/CONS) che consentono di verificare se il numero chiamante corrisponde a un utente effettivamente in roaming internazionale. AGCOM sottolinea che l’effetto di tale blocco è quello di sospendere, nelle more dell’implementazione di tali misure, il servizio di roaming per le chiamate destinate in Italia. In ogni caso, è fatto salvo l’obbligo in capo all’operatore mobile di informare i clienti (con un mese di anticipo) di tale sospensione e della facoltà di cambio operatore.
Ritornando all’operatività del filtro anti-spoofing, occorre interrogarsi sugli effetti. L’estensione dell’operatività della misura, come chiarisce la stessa AGCOM nel suo comunicato, consente un blocco completo del traffico illecito proveniente dall’estero, rendendo più facile individuare e perseguire non solo gli operatori responsabili della mancata verifica dell’identità chiamante o della sua alterazione, bensì anche coloro che effettuano CLI spoofing nel territorio nazionale.
Nel comunicato stampa l’Autorità chiarisce come dal monitoraggio eseguito sugli effetti del filtro emerge una tendenziale decrescita del fenomeno: “per l’intero mese di settembre 2025, su un totale di più di 1 miliardo e 400 milioni di chiamate ricevute dai carrier internazionali per essere instradate verso l’Italia, il blocco delle chiamate telefoniche provenienti dall’estero con CLI di rete fissa ha comportato il filtraggio di circa 20 milioni di chiamate, pari a circa l’1,37% del traffico complessivo. Il confronto con la percentuale del 5.74% rilevata nel primo periodo di applicazione della misura – che copre i mesi di luglio e agosto, grazie ai dati di alcuni operatori che ne hanno anticipato l’attuazione - evidenzia una progressiva riduzione dei tentativi di instradare sul territorio nazionale chiamate con CLI spoofing con numerazione fissa italiana. Le percentuali osservate singolarmente per i mesi di luglio e agosto, pari rispettivamente all’8,82% e al 3,84%, offrono un ulteriore dettaglio per tale andamento decrescente.”
In conclusione, da una prima analisi, la misura pare avere un effetto positivo ed efficace nel contrastare il fenomeno del CLI-spoofing per le chiamate provenienti dall’estero che indicano illegittimamente un numero chiamante italiano. Tuttavia, occorrerà attendere i risultati del successivo monitoraggio per comprendere l’impatto della completa operatività del filtro.