La Suprema Corte, nel rigettare il ricorso promosso dalla datrice di lavoro, ha affermato che il tempo necessario ad indossare la divisa aziendale rientra nell’orario di lavoro se assoggettato al potere di conformazione del datore di lavoro.
Alcuni lavoratori adivano il Tribunale di Firenze con lo scopo di richiedere il riconoscimento del tempo vestizione nel tempo di lavoro, al fine di ottenere il pagamento delle maggiorazioni contrattuali.
Il Tribunale, con sentenza confermata in sede di appello, riconosceva ad ogni ricorrente 10 minuti giornalieri considerando computabile nell’orario di lavoro il tempo impiegato per la vestizione e la svestizione.
La Corte di Cassazione con sentenza n. 33937 del dicembre 2023, nel respingere il ricorso della società ha ritenuto irrilevante la condotta di alcuni lavoratori che decidevano di recarsi al lavoro con la divisa anziché indossarla in occasione della presa di servizio.
La Suprema Corte ha infatti precisato che il tempo necessario ad indossare la divisa aziendale rientra nell'orario di lavoro se è assoggettato al potere di conformazione del datore di lavoro. L'eterodirezione può derivare - precisa la Cassazione - dall'esplicita disciplina d'impresa o risultare implicitamente dalla natura degli indumenti, o dalla specifica funzione che devono assolvere, quando gli stessi siano diversi da quelli utilizzati o utilizzabili secondo un criterio di normalità sociale dell'abbigliamento.
Avv. Nicoletta Di Lolli
