Perché il rischio del credito, nei prossimi anni, passerà dalle banche al contribuente?

Perché il rischio del credito, nei prossimi anni, passerà dalle banche al contribuente?
Dal marzo 2020 a metà aprile 2021 le richieste di erogazione di prestiti assistiti da garanzia consortile erogata dal Medio Credito Centrale o da SACE, sono decuplicate al 2019 arrivando a circa 1,86 milioni. Ciò significa che lo Stato, nei prossimi anni, potrebbe arrivare a gestire masse enormi di Npls, con il conseguente passaggio del rischio dei crediti deteriorati dalle Banche al contribuente.
Lo Stato a garanzia del rischio di credito: GACS e garanzie consortili pubbliche sui prestiti

Con la crisi economica causata dal Covid-19 il rischio di credito attraverso l'emissione di garanzie pubbliche rischia di essere trasferito dalle Banche allo Stato, già gravato dal peso delle GACS il quale si troverà a gestire una mole indeterminata di crediti deteriorati attraverso il Medio Credito Centrale e Sace.

Nell'ultimo anno, le Banche hanno erogato con grande disinvoltura, e ampia semplificazione delle pratiche burocratiche imposte per l'accesso al credito da parte di privati e imprese, prestiti e finanziamenti garantiti dai Consorzi pubblici.

Il Governo, con i diversi decreti legge, in particolare Cura Italia, Liquidità e Rilancio, ha autorizzato la concessione di prestiti alle imprese con garanzia statale grazie all'intervento di SACE, per le aziende di grandi dimensioni, e di Medio Credito Centrale (MCC ), per le pmi

Una volta scadute le moratorie, attualmente attive per 115 miliardi, risulta evidente come la massa di nuovi NPL e UTP non sarà più un problema delle Banche, ma dei Consorzi a partecipazione pubblica, e dunque dello stato e del cittadino.

Per garantire il buon esito del processo di ritorno in bonis occorrono figure specializzate e strutture adeguate, ma il conto della mala gestio di una vera e propria imminente emergenza lo pagherà più la politica ed il contributo rispetto agli Istituti eroganti.

 

Avv. Michela Cinaglia

Newsletter

Iscriviti per ricevere i nostri aggiornamenti

* campi obbligatori