Counterfeit and Piracy Watch List 2025

Counterfeit and Piracy Watch List 2025
Lo scorso 22 maggio la Commissione Europea ha pubblicato la quarta edizione della “Counterfeit and Piracy Watch List”, un documento che monitora e analizza piattaforme e servizi online coinvolti a vario titolo nella diffusione di contenuti illeciti e nella contraffazione. Redatto con il contributo di stakeholder pubblici e privati, il report fornisce un quadro aggiornato sui principali attori, modelli di business e tendenze della pirateria digitale, e mira a stimolare azioni di contrasto efficaci da parte delle autorità nazionali ed europee coinvolte, dei titolari di diritti e degli operatori di mercato.

Fulcro della Watch List è la mappatura delle tipologie di servizi online che offrono illegalmente contenuti tutelati dal diritto d’autore e/o ne facilitano l’accesso. La Commissione li suddivide in nove categorie, ciascuna con proprie specificità tecniche.

  1. Cyberlockers: servizi di cloud storage centralizzati, usati sempre più spesso come contenitori di contenuti illeciti.
  2. Stream-ripping: piattaforme che consentono di scaricare contenuti audiovisivi da servizi di streaming legali, aggirando le protezioni tecniche da questi ultimi predisposte.
  3. Linking/referring websites: siti che aggregano e indicizzano link a contenuti piratati ospitati altrove, facilitandone la ricerca e l’accesso. Combinano streaming diretto e link a cyberlockers.
  4. Peer-to-peer: siti che consentono la condivisione di file attraverso la tecnologia peer-to-peer, fungendo da directory per link torrent.
  5. Siti di download non autorizzati: portali che offrono il download diretto di contenuti piratati senza “intermediari”.
  6. App di pirateria: applicazioni dedicate allo streaming o download illegale, spesso diffuse tramite store alternativi o link esterni.
  7. Hosting providers: fornitori di hosting e server dedicati che ospitano contenuti piratati o supportano infrastrutture di streaming illegale.
  8. Servizi IPTV non autorizzati: servizi pirata che offrono streaming illegale di canali TV, eventi sportivi e film, tramite abbonamenti a basso costo o dispositivi preconfigurati (dongle HDMI).
  9. Servizi di supporto alla pirateria: categoria trasversale che include registrar di domini, vari servizi digitali quali VPN, DNS alternativo, CDN, Reverse Proxy, gli intermediari finanziari, l’acquisto di spazi pubblicitari.

Il report sottolinea come il panorama della pirateria digitale stia evolvendo molto rapidamente. I servizi offerti dalle IPTV pirata rappresentano oggi la minaccia più grave per l’industria audiovisiva, con un aumento rispetto allo scorso anno del 10% degli utenti illegali. Tali servizi si caratterizzano per una complessa rete di “restreaming” e rivendita, spesso supportata da infrastrutture situate in paesi con regolamentazioni permissive, che rendono estremamente difficoltose le azioni di contrasto.

Inoltre, il report evidenzia l’emergere di servizi basati sull’intelligenza artificiale, tra cui tecnologie di clonazione vocale che permettono la creazione di deep fake musicali, e strumenti di manipolazione degli streaming finalizzati a frodi sui ricavi, fenomeni che rappresentano nuove frontiere di sfruttamento illecito dei contenuti digitali.

La quarta edizione della Counterfeit and Piracy Watch List conferma come la pirateria digitale sia un fenomeno globale, persistente e in continua evoluzione, che si integra sempre più in reti e modelli di business tecnologicamente sofisticati. La maggior parte di queste attività illecite si nasconde dietro infrastrutture tecnologiche avanzate offerte da grandi provider di servizi internet, il cui modello operativo e approccio complicano notevolmente l’identificazione e la rimozione dei contenuti pirata.

Di fronte a queste sfide, appare indispensabile un impegno congiunto e coordinato a livello globale, volto a responsabilizzare concretamente tutti gli intermediari che offrono servizi idonei ad agevolare la diffusione o rendere più semplice la fruizione di contenuti pirata, stabilendo tempistiche rigorose e condivise per la rimozione dei contenuti e l’interruzione dei servizi, con un’attenzione particolare ai flussi live, che rappresentano una delle frontiere più critiche della pirateria digitale.

Avv. Lorenzo Pinci

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