Controllo giurisdizionale dei mutui ipotecari: azioni collettive sulle clausole del tasso minimo

Controllo giurisdizionale dei mutui ipotecari: azioni collettive sulle clausole del tasso minimo
Il recente intervento del procuratore generale della Corte UE sull’idoneità dell’azione collettiva promossa dalla ADICAE per dichiarare l’abusività delle clausole di tasso minimo nei contratti di mutuo ipotecario.

Contesto giuridico della Causa C-450/22

Il Procuratore generale della Corte di Giustizia UE, Avv. Laila Medina, ha rassegnato le proprie conclusioni nel contesto della causa C-450/22, una vertenza che pone l’accento sull’idoneità dell’azione collettiva nel controllo della trasparenza delle clausole di tasso minimo nei contratti di mutuo ipotecario nell’ambito della Direttiva 93/13/CEE.

Le clausole di tasso minimo e l’azione collettiva di ADICAE

Nel dettaglio, un’Associazione spagnola di consumatori, ADICAE, ha promosso un’azione collettiva contro 101 istituti finanziari operanti in Spagna. L’obiettivo perseguito era duplice: interrompere l’utilizzo delle clausole di tasso minimo e ottenere il rimborso delle somme pagate in base in forza di tali clausole. Le clausole in parola, introdotte come standard nei contratti di mutuo ipotecario a tasso variabile, stabilivano una soglia al di sotto della quale il tasso di interesse variabile non poteva scendere, finanche in presenza di un tasso di riferimento più basso.

Controllo giurisdizionale della trasparenza e azioni collettive

Secondo il procuratore, la Direttiva 93/13/CEE non impediva il controllo giurisdizionale della trasparenza nell’ambito delle azioni collettive. Tale controllo, pur adattandosi alle peculiarità delle azioni collettive, doveva concentrarsi sulla prassi contrattuale e precontrattuale standard del professionista nei confronti del consumatore medio. Escludere l’esame della trasparenza delle clausole contrattuali, in tale contesto, avrebbe vanificato lo scopo delle azioni collettive e risulterebbe confliggente con la normativa dell’Unione volta a potenziare la tutela degli interessi collettivi dei consumatori.

Condizioni per il controllo giurisdizionale della trasparenza

Nel corso della trattazione, l’Avvocato Generale ha sostenuto la fattibilità del controllo giurisdizionale della trasparenza all'interno delle azioni collettive, delineando tre condizioni imprescindibili:

  • L’appartenenza degli operatori professionali allo stesso settore economico. Ciò presuppone un grado di omogeneità e affinità tra gli istituti finanziari coinvolti nell’azione collettiva, evidenziando la coerenza e la convergenza delle pratiche nel medesimo ambito economico.
  • La similitudine delle clausole contrattuali in esame. Ciò richiede che le disposizioni oggetto di scrutinio siano paragonabili in termini sostanziali, escludendo significative variazioni nelle formulazioni che potrebbero compromettere l’omogeneità del quadro contrattuale in discussione.
  • La garanzia del diritto di ciascun istituto finanziario ad un’effettiva tutela giurisdizionale. Ad ogni istituto coinvolto nell’azione collettiva deve essere riconosciuta l’opportunità di difendere i propri interessi in maniera adeguata e conforme ai principi di giustizia.

Nel caso in esame, con l’istanza di rinvio, la Corte di Giustizia è stata chiamata a valutare la sussistenza di tali condizioni, attraverso un ponderato esame della concordanza tra le caratteristiche degli istituti bancari, la formulazione delle clausole di tasso minimo e l’impatto delle medesime nel precludere qualsiasi variazione del tasso al di sotto di una predeterminata soglia.

Avv. Micol Marino

Newsletter

Iscriviti per ricevere i nostri aggiornamenti

* campi obbligatori