Commercializzazione a distanza di servizi finanziari: il parere del Parlamento UE sulla proposta di modifica della disciplina dei diritti dei consumatori

Commercializzazione a distanza di servizi finanziari: il parere del Parlamento UE sulla proposta di modifica della disciplina dei diritti dei consumatori
Il Parlamento europeo si è espresso in merito alla proposta di Direttiva che modifica la Direttiva 2011/83/UE relativa ai contratti di servizi finanziari conclusi a distanza e abroga la Direttiva 2002/65/CE  del Parlamento europeo e del Consiglio.
Accesso ai servizi finanziari a distanza

I servizi finanziari conclusi a distanza rappresentano per i consumatori un efficace strumento, alternativo, di accesso ai servizi di natura bancaria, creditizia e di investimento, come - ad esempio - l’apertura di un conto corrente, l’emissione di una carta di credito o la sottoscrizione di un contratto di assicurazione. Nello specifico il consumatore accede al servizio attraverso una procedura standardizzata dalla società erogatrice, ovvero mediante l’inserimento dei dati personali e l’accettazione dei termini e delle condizioni del servizio offerto.

La proposta della Commissione Europea

Nella proposta di direttiva, resta invariato l’obiettivo primario di promuovere l’erogazione transfrontaliera di servizi finanziari, garantendo un livello elevato di tutela dei consumatori e - al contempo - semplificando il quadro normativo di riferimento.

La direttiva attuale ha svolto un ruolo importante nell’assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori nel settore bancario, anche per quanto riguarda l’acquisizione digitale di clienti. Tuttavia, l’ultimo ventennio ha assistito ad un rapido cambiamento nella commercializzazione a distanza di servizi finanziari, con l’emergere di nuovi modelli commerciali incentrati sull’uso di strumenti digitali per l’acquisto di prodotti e servizi finanziari.

In questo contesto di profonda trasformazione la proposta legislativa intende, quindi, aggiornare la direttiva attuale (2011/83/UE ) per adeguarsi a tali cambiamenti, garantendo pur sempre un elevato livello di tutela dei consumatori.

Le modalità di intervento

Al fine di promuovere l’erogazione di servizi finanziari nel mercato interno, la proposta di direttiva prospetta cinque modalità di intervento, intervenendo sui seguenti profili:

  • modalità di Recesso. La proposta di direttiva mira a garantire un accesso più agevole al diritto di recesso del consumatore con riferimento a tutti i contratti conclusi a distanza prevedendo una modalità di recesso digitalizzata. L’obiettivo perseguito è quello di accrescere la consapevolezza del consumatore e, al contempo, garantire un servizio gratuito e intuitivo.
  • Armonizzazione delle norme. La proposta si pone l’obiettivo di una piena armonizzazione giuridica, garantendo un elevato livello di tutela per tutti i consumatori operanti nel mercato interno.
  • Ricevimento tempestivo delle informazioni contrattuali. L’orientamento generale adottato mira a rendere gli obblighi di informazione precontrattuale adeguati alle esigente dei consumatori operanti nel territorio degli Stati UE. La proposta disciplina nello specifico quali informazioni devono essere fornite nella fase preliminare alla conclusione del contratto, stabilendo modalità e tempistiche. Inoltre il consumatore ha diritto di chiedere l’intervento umano per comprendere quali siano gli effetti del contratto nella propria sfera finanziaria.
  • Norme specifiche di tutela dei consumatori. La proposta impone agli intermediari finanziari di istituire sistemi online equi e trasparenti, disciplinando in modo puntuale gli obblighi informativi che i professionisti devono adempiere nei confronti dei consumatori.
  • Rafforzamento delle sanzioni. La proposta conferisce maggiori poteri alle Autorità di Vigilanza competenti, introducendo sanzioni più severe, elevate fino al 4% del fatturato annuo per violazioni transfrontaliere diffuse.

Avv. Micol Marino

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