
Con l’ordinanza del 28 marzo 2025 emessa dal Presidente del Tribunale delle Imprese di Bruxelles (RR/25/00020), il Belgio ha reso più incisiva la procedura per contrastare le violazioni online, con particolare riferimento a quelle legate al diritto d’autore.
Il provvedimento impone agli intermediari l’obbligo di attuare misure inibitorie al fine di porre fine alle violazioni, con la previsione di una ingente penale in caso di ritardo. Nello specifico, i nomi a dominio oggetto del ricorso offrivano l’accesso a siti internet che diffondevano abusivamente le partite della Pro League belga. Il Tribunale ha, quindi, delegato il dipartimento nazionale competente (Economic Inspection Department) all’attuazione delle misure prescritte.
Il Belgio ha confermato di aver avviato un serio impegno al contrasto della pirateria attraverso un’ordinanza pubblicata a seguito dell’iniziativa giudiziaria delle piattaforme di streaming DAZN e 12th Player.
Il provvedimento impone agli intermediari, quanto dei servizi di semplice trasporto (“mere conduit”) che di hosting, di bloccare oltre 100 siti di streaming illegale a causa della diffusione non autorizzata dei canali di IPTV delle ricorrenti, con la previsione di una penale di ben 100.000,00 euro al giorno in caso di ritardo nell’attuazione delle misure prescritte.
La misura è stata accolta come un importante passo avanti avverso la pirateria, posto che si tratta del primo provvedimento belga di blocco dinamico (esteso anche ad intermediari come Google, Cisco e Cloudfare) e che va ad inserirsi nell’identico filone già attivo in Italia ed in Francia.
L’ordinanza ha avuto, peraltro, immediato seguito, vista l’intervenuta disattivazione di OpenDNS.
La principale novità del provvedimento in esame risiede, come detto, nel cosiddetto “blocco dinamico”, che prevede non solo l’oscuramento dei siti illeciti oggetto del ricorso, ma anche l’interruzione di tutti gli eventuali domini alternativi, mirror o redirect che, per il futuro, tenteranno di eludere i divieti imposti dal provvedimento inibitorio.
Ciò è di fondamentale rilievo posto che agli intermediari viene così imposto di adottare provvedimenti diretti sia a porre fine alle violazioni già inferte ai diritti d’autore o ai diritti connessi per il tramite dei propri servizi della società dell’informazione, ma anche a prevenire nuove violazioni, così dando seguito ai plurimi insegnamenti della Corte di Giustizia in tal senso (si vedano le decisioni in C-360/10; C-682/18 e C-683/18).
L’implementazione di tali misure di protezione in Belgio è gestita da un dipartimento dedicato, che ha stabilito le modalità di attuazione delle misure adottate, mediante un calendario operativo, un formato di notifica ad hoc ed una pagina web che sostituisce il sito pirata in caso di accesso da parte dell’utente.
In aggiunta, al dipartimento belga è stato anche assegnato il compito di attuare e coordinare l’aggiornamento delle misure per identificare i nomi a dominio in violazione eventualmente successivi, nonché di mettere a punto sistemi di monitoraggio sull’efficacia delle misure adottate.
I primi oscuramenti sono iniziati il 5 aprile del 2025.
Il provvedimento riserva un’attenzione particolare alle competizioni calcistiche della Pro League (oggetto delle segnalazioni che hanno dato avvio al caso), ove è previsto che il blocco da parte degli ISPs sia attuato non oltre 1,30 h prima dell’inizio di ciascuna partita ed a condizione che gli intermediari abbiano ricevuto un preavviso di almeno 2 giorni lavorativi dell’ordine o del relativo aggiornamento.
È stato, altresì, prescritto che ogni 18 mesi il dipartimento verifichi lo status quo, con riserva di apportare eventuali modifiche ai termini ed ai profili applicativi delle misure azionate. In tal sede, le ricorrenti potranno, quindi, informare il dipartimento delle eventuali cessazioni delle violazioni ed il dipartimento, a propria volta, a seguito di compiuta verifica, autorizzare gli intermediari a rimuovere i domini dalla lista nera.
Tale procedura, mai sperimentata in precedenza e che ha avuto avvio proprio con questo provvedimento, ha rappresentato un segnale di decisa intensificazione alla lotta alla pirateria in Belgio.
Tuttavia, è ancora lontano un allineamento operativo a tal riguardo con gli altri Paesi europei (l’Italia, d’altronde, sin dal 2023 ha dato costante impulso al tema, anche con l’adozione, a partire dal 1° febbraio 2024, della piattaforma Piracy Shield, ad oggi riferita agli eventi sportivi live, in procinto di essere estesa anche alle prime visioni di opere cinematografiche e audiovisive).
Sebbene, dunque, l’ordinanza in commento rappresenti senz’altro un segnale positivo, c’è ancora molto lavoro da fare per giungere all’adozione di un modello comune che interessi in maniera uniforme tutti i Paesi europei, al fine di promuovere iniziative, sempre più incisive ed efficaci, finalizzate ad attenuare la crescente pervasività della pirateria, anche a mezzo della definizione di un sistema virtuoso e centralizzato.
Perché no, magari a mezzo di una Piracy Shield unionale.
Avv. Andreina D’Auria e Dott.ssa Lucrezia Uva