Recovery plan: quali riforme prevede il piano nazionale di ripresa e resilienza in tema di procedure esecutive

Recovery plan: quali riforme prevede il piano nazionale di ripresa e resilienza in tema di procedure esecutive
Al vaglio del Parlamento il testo del programma di investimenti che l'Italia presenterà alla Commissione Europea nell'ambito del Next Generation EU, per risollevare l’economia interna dalla crisi provocata dalla pandemia.
Che cos’è il PNRR?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è lo strumento pensato dal Premier Draghi per dare attuazione, in Italia, al programma Next Generation EU. Rappresenta un’opportunità di sviluppo, investimenti e riforme il cui scopo è quello di riprendere un percorso di crescita economica, sostenibile e duraturo, rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni, tra i quali, un processo civile lento e disfunzionale. Il Piano consiste in un corposo pacchetto di riforme, che include, tra gli altri il processo esecutivo.

Il pignoramento “smart”

Tra le novità al vaglio si prevede la riduzione dei termini per il deposito della certificazione ipocatastale e un potenziamento dello strumento della delega; inoltre viene introdotto un rigido meccanismo di controllo sul delegato, mentre, in tema di custodia, è prevista la nomina del custode giudiziario, entro quindici giorni dal deposito della documentazione ipocatastale. Per quanto riguarda la liberazione dell’immobile, l’obbligo scatterà nel momento in cui è pronunciata l’ordinanza con cui viene autorizzata la vendita. Si introduce il meccanismo della vendita diretta del bene pignorato da parte del debitore nonché alcune semplificazioni procedurali anche nell’espropriazione presso terzi.

Conclusioni

Il progetto di riforma del processo esecutivo è stato elaborato per garantire una maggior tutela del creditore o dell’avente diritto munito di un titolo esecutivo, mediante la semplificazione delle forme  e la riduzione dei termini processuali nell’ottica di accorciare i tempi di soddisfazione nonché ridurre l’ormai cronico arretrato con una contrazione dei tempi processuali stimata nell’ordine del 40%.

Avv. Michela Chinaglia

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