Il mondo della tecnologia è in continua evoluzione. Sebbene si debba guardare con favore a tale sviluppo, esistono grandi preoccupazioni diffuse tra gli addetti ai lavori nella lotta contro la pirateria online. In questo contesto vale la pena soffermarsi su un nuovo player che ha tutti i presupposti per creare grossi problemi ai titolari di diritto d’autore, parliamo dell’applicazione Telegram.
Oltre alle tipiche funzioni di messaggistica (come Whatsapp), tramite Telegram, gli utenti possono sfruttare le funzionalità dei c.d. canali come strumento di comunicazione. La prima differenza, rispetto a un mero gruppo di messaggistica, è che i messaggi che vengono veicolati tramite i canali Telegram sono sempre messaggi pubblici e rivolti a un ampio numero di persone (diversamente dai gruppi). I canali possono trattare dei più svariati argomenti, e molto spesso sono utilizzati per diffondere abusivamente –senza il consenso del titolare dei diritti- opere protette dal diritti d’autore. In proposito, proprio recentemente, Telegram ha dovuto bloccare per la prima volta un canale e lo avrebbe fatto su pressione di Google e Apple. L’azione è stata portata avanti in seguito ad un reclamo con ad oggetto download illegali di un album di un famoso cantante internazionale. In particolare, sembra che Telegram avrebbe ricevuto pressioni da Apple e Google, che probabilmente avrebbero fatto intendere che la mancata rimozione del canale avrebbe portato alla rimozione dell’app dall’App Store e da Google Play.
Sebbene Telegram sembra aver iniziato ad accettare le richieste da parte dei titolari di copyright per varare misure atte a limitare l’accesso ai contenuti pirata online (anche attraverso un’e-mail appositamente dedicata), sarà interessante vedere fino a che punto e in che misura tali richieste saranno effettivamente soddisfatte.
Related Posts