
Successivamente all’approvazione definitiva del Senato del DDL n. 1407, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, n. 120 del 26 maggio 2025, la legge n. 76 del 15 maggio 2025, recante "Disposizioni per la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese” che mira ad introdurre nuovi potenziali modelli di governance e di partecipazione alla vita della società.
La legge 76 del 15 maggio 2025" Disposizioni per la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese" (di seguito, anche “Legge” o “Testo Normativo”) entrerà in vigore il prossimo 10 giugno e si propone di arricchire gli statuti social con nuovi strumenti di cooperazione e di partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale, attraverso, primariamente l’adozione di modelli partecipativi e di governance e a un allineamento degli interessi.
Le misure previste dal DDL in esame possono essere sintetizzate in tre principali macroaree:
- partecipazione alla gestione aziendale;
- partecipazione alla gestione economico-finanziaria;
- partecipazione organizzativa e consultiva.
Il testo prevede altresì l’introduzione di incentivi fiscali e specifici obblighi formativi connessi alle anzidette attività partecipative.
Nel dettaglio, e con particolare attenzione alle prime due macroaree, il Testo Normativo prevede, tra le altre, la possibilità per i lavoratori di essere coinvolti e partecipare alla gestione dell’impresa, soggetta all’amministrazione e al controllo di un consiglio di gestione e di un consiglio di sorveglianza (in base al c.d. sistema dualistico), con una rappresentanza nel Consiglio di Sorveglianza, qualora gli statuti sociali di dette imprese lo prevedano e purché ciò avvenga in conformità ai contratti collettivi di lavoro applicabili caso per caso.
In tale ipotesi, l’individuazione dei rappresentanti dei lavoratori è regolata dalle procedure previste dai contratti collettivi, in conformità ai requisiti specifici di professionalità e onorabilità previsti per i componenti del consiglio di sorveglianza.
Il Testo Normativo dispone altresì che gli statuti delle società che adottano, invece, il c.d. sistema monistico, possano espressamente prevedere la partecipazione al Consiglio di Amministrazione e/o al Comitato sulla Gestione, ove previsto, di uno o più amministratori rappresentanti dei lavoratori dipendenti.
Gli amministratori sono individuati sulla base delle procedure previste dai contratti collettivi e devono essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice civile nonché dei requisiti di onorabilità e professionalità previsti dallo statuto o dai codici di comportamento delle associazioni di categoria. Tuttavia, gli amministratori designati non possono ricoprire alcun incarico direttivo entro il termine di 3 anni dalla cessazione del mandato.
Questo tipo di partecipazione è inteso come un mezzo per rafforzare il contributo dato dai lavoratori alle scelte strategiche e operative dell’impresa di cui fanno parte.
Meritano particolare attenzione anche gli articoli 5 e 6 della Legge in esame, i quali disciplinano, invece, la partecipazione finanziaria dei lavoratori all'impresa, introducendo misure per incentivare il coinvolgimento economico dei dipendenti, quali, inter alia:
- La partecipazione alla distribuzione degli utili: Le imprese private possono, attraverso i contratti collettivi aziendali o territoriali, stabilire la distribuzione ai lavoratori di una quota degli utili annuali di impresa netti. Per incentivare questa forma di partecipazione, ove tale distribuzione sia pari almeno al 10% degli utili netti dell’impresa, il limite dell’importo complessivo soggetto ad imposta sostitutiva, per il solo anno 2025, è stato fissato ad euro 5.000 euro lordi.
- La previsione di piani di partecipazione finanziaria e attribuzione di azioni: Le imprese possono strutturare dei piani di partecipazione finanziaria che consentano ai lavoratori di acquisire azioni, strumenti finanziari o quote societarie (in conformità alle previsioni degli articoli 2349, 2357, 2358 e 2441 del Codice civile, i quali disciplinano tali eventi), anche in sostituzione di premi di risultato e/o l'emissione di nuove azioni attribuite ai lavoratori, con l'obiettivo di incentivare la partecipazione diretta al raggiungimento di determinati traguardi economici dell'impresa. Per l’anno 2025 i dividendi corrisposti ai lavoratori sono altresì soggetti ad importanti esenzioni fiscali.
In merito, infine, alla partecipazione organizzativa e consultiva dei lavoratori, le imprese possono promuovere la costituzione di commissioni paritetiche composte in egual numero da rappresentanti dell’impresa e dei lavoratori e, in esito ai contratti collettivi aziendali, prevedere delle consultazioni preventive con le commissioni paritetiche in merito alle scelte aziendali.
Il DDL rappresenta, in estrema sintesi, un passo significativo verso una probabile maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita ed all’amministrazione dell'impresa. Tuttavia, la sua concreta ed attuale attuazione sarà strettamente connessa alla volontà delle imprese e alla capacità dei contratti collettivi applicabili di adattarsi a queste nuove disposizioni e regolare, in conformità al presente impianto normativo, le diverse modalità di partecipazione.