La resilienza del settore bancario: tassi in crescita e sofferenze in calo nel 2023

La resilienza del settore bancario: tassi in crescita e sofferenze in calo nel 2023
L’analisi delle sofferenze bancarie maturate nel 2023 rivela una riduzione significativa indicando una gestione più efficiente delle situazioni problematiche e contribuendo alla solidità del settore. I tassi medi sui nuovi mutui aumentano al 4,37%, evidenziando un incremento dei costi finanziari, mentre le imprese reagiscono adattando i piani di investimento alle politiche monetarie e alle prospettive economiche.

Contesto economico attuale

In un contesto economico caratterizzato da una crescita rallentata, il settore dei prestiti subisce una riduzione del 3,6% con riferimento a imprese e famiglie ad ottobre 2023 rispetto all'anno precedente. Tuttavia, nonostante tale deficit, non si è verificata una stretta creditizia, poiché gli impieghi, al netto delle cartolarizzazioni, superano ancora i livelli pre-COVID di settembre 2019. Questa dinamica evidenzia l'impatto della politica monetaria della BCE e le prospettive economiche che influenzano le decisioni di investimento delle imprese.

Tassi in crescita sui nuovi mutui

Un ulteriore elemento di rilievo è dato dall’aumento dei tassi medi sui nuovi mutui, che ad ottobre 2023 raggiungono il 4,37%, registrando una crescita rispetto al 4,21% di settembre. Questo incremento si riflette anche nei finanziamenti alle imprese, con un tasso medio del 5,45%, in aumento rispetto al 5,35% del mese precedente. Anche il tasso medio complessivo dei prestiti subisce un incremento, passando dal 4,61% di settembre al 4,70% di ottobre. Tali dati evidenziano a loro volta una tendenza al rialzo nei costi finanziari, che potrebbe influenzare le decisioni di chi intende richiedere nuovi finanziamenti.

Riflessi sulle decisioni di investimento delle imprese

Banca d’Italia segnala un adattamento nei piani di investimento delle imprese in risposta alla politica monetaria della BCE e alle prospettive economiche. Detta correzione delle strategie aziendali, legata al contesto economico attuale, potrebbe avere implicazioni significative sulle dinamiche di mercato e sull’andamento dei prestiti nel prossimo futuro.

Analisi delle sofferenze netta e la salute del settore bancario

Un aspetto cruciale per valutare la solidità del sistema finanziario è rappresentato dall’analisi delle sofferenze nette. A settembre 2023, queste ammontavano a 17,8 miliardi di euro, registrando un leggero calo rispetto ai 17,9 miliardi di agosto. Tuttavia, il dato più significativo emerge quando si confrontano queste cifre con il picco massimo raggiunto nel novembre 2015, pari a 88,8 miliardi di euro, svelando una riduzione notevole di 71,1 miliardi nel corso del tempo. Le sofferenze nette, misurate al netto di svalutazioni e accantonamenti effettuati dalle banche con risorse proprie, costituiscono un indicatore della qualità del credito bancario. Una diminuzione così sostanziale rispetto al picco del 2015 può essere interpretata come un segnale positivo per la stabilità finanziaria complessiva. La tendenza indicherebbe una gestione più efficace delle situazioni problematiche da parte delle istituzioni finanziarie, con una conseguente riduzione delle esposizioni a crediti inadempiuti. È evidente che la gestione delle sofferenze da parte delle banche ha un impatto diretto sulla loro solidità finanziaria. Un’adeguata identificazione, valutazione e risoluzione delle sofferenze contribuisce a mantenere un sistema bancario resiliente, in grado di fronteggiare sfide economiche e di adattarsi a cambiamenti delle condizioni di mercato. La diminuzione delle sofferenze nette potrebbe riflettere anche una maggiore prudenza nelle pratiche di erogazione del credito da parte delle banche, in risposta alle oscillazioni economiche e ai mutamenti nei comportamenti degli investitori. Un approccio più prudente potrebbe essere un segno di adattamento alle sfide attuali, contribuendo a mitigare il rischio sistemico.

Avv. Micol Marino

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