Il sistema dei contributi e degli incentivi per le imprese che attuano la parità di genere

Il sistema dei contributi e degli incentivi per le imprese che attuano la parità di genere
Il legislatore italiano, su stimolo dell’Unione Europea, ha tentato di porre rimedio ai cronici squilibri che penalizzano le donne nel mondo del lavoro (tra tutti il gender gap nei salari, la carente protezione sociale oltre alla ridotta presenza femminile nelle posizioni apicali), tramite una serie di provvedimenti ed incentivazioni che seguono quanto auspicato già dal Trattato di Lisbona del 2009, che affermava il principio di uguaglianza tra donne e uomini. La riforma di Lisbona comportava inoltre un passaggio di competenze in materia di uguaglianza di genere e di lotta contro la discriminazione dalla DG Occupazione, Affari sociali e Inclusione della Commissione europea (EMPL) alla DG Giustizia (JUST).

Anche in forza dei contributi mesi a disposizione dal PNRR è stato istituito presso il Dipartimento per le pari opportunità un Tavolo tecnico sulla certificazione della parità di genere con la partecipazione di rappresentanti del Dipartimento per le politiche della famiglia, del Ministero dell’economia e delle finanze, del Ministero delle imprese e del made in Italy, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e della Consigliera nazionale di parità. Il lavoro del Tavolo è confluito nell’individuare come prassi di riferimento per la certificazione di genere le “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere” UNI/PdR 125:2022 che prevedono l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni, pubblicata dall’Ente nazionale di unificazione (Uni) e rivolta alle organizzazioni sia pubbliche che private, parametri poi recepiti con decreto della Ministra per le pari opportunità e la famiglia ad aprile 2022.

Aspetti pratici

Per ciò che concerne l’assetto pratico è importante sottolineare preliminarmente che al rilascio della certificazione della parità di genere alle imprese, potranno provvedere i soli organismi di valutazione accreditati ai sensi del regolamento (Ce) 765/2008, che per l’Italia sono solo quelli accreditati da Accredia (Ente italiano di accreditamento)

È stato previsto un supporto da parte del Dipartimento per le pari opportunità volto a sostenere le micro imprese e le imprese di piccole e medie dimensioni nel processo di certificazione. In particolare, viene previsto un contributo massimo di euro 2.500 ad impresa per servizi di assistenza tecnica e di accompagnamento ed un contribuito massimo di euro 12.500 ad impresa a copertura dei costi di certificazione. Quest'ultimo contributo sarà erogato direttamente agli organismi di certificazione18.

Le modalità di erogazione dei contributi sopra indicati sono definite mediante due distinti avvisi gestiti in collaborazione con Unioncamere:

  • il primo per la formazione di un elenco degli organismi di certificazione accreditati per lo schema di certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022, interessati a aderire alla misura di agevolazione delle piccole e medie imprese e microimprese (PMI) (pubblicato il 14 febbraio 2023);
  • il secondo per la gestione ed erogazione dei contributi previsti dal PNRR per agevolare la certificazione delle PMI, di prossima pubblicazione [n.d.r. alla data di maggio 2023]. L'erogazione delle risorse sarà gestita con un meccanismo a sportello fino ad esaurimento degli importi stanziati.

Le risorse messe a disposizione per le attività di accompagnamento ammontano ad euro 2.500.000 mentre quelle stanziate a copertura dei costi di certificazione sono quantificate in euro 5.500.000.

Il sistema degli incentivi

Per quanto riguarda il sistema di contributi direttamente erogati dal Dipartimento per le pari opportunità per la riduzione dell’impatto della spesa derivante dalla certificazione di genere, viene previsto un forte sistema incentivante per promuovere la certificazione della parità di genere tra le imprese: la legge 162 del 2021 infatti dispone che le aziende in possesso della certificazione della parità di genere possono avvalersi, già dall'anno corrente, di un esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Successivamente la legge di bilancio 2022 ha stanziato ulteriori fondi per finanziare la misura a regime, a decorrere dal 2023. La definizione delle modalità attuative della decontribuzione per le imprese certificate è stata regolata da un decreto adottato il 20 ottobre 2022 dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro con delega per le pari opportunità.

Inoltre, alle aziende che, alla data del 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento, siano in possesso della certificazione della parità di genere, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.

Ulteriori forme di incentivi, legate alla partecipazione alle gare di appalto, sono state infine introdotte con il decreto-legge del 30 aprile 2022, n. 36, recante misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In particolare, secondo quanto previsto all’art 34 del decreto-legge, che ha modificato il Codice dei contratti pubblici, le amministrazioni aggiudicatrici indicano, nei loro avvisi, un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere, oltre a prevedere una diminuzione della garanzia del 30% nei contratti per servizi e forniture con aziende in possesso della certificazione di genere.

Considerazioni

La legge in esame arricchisce quindi il precedente contesto normativo, tutelandone le basi in modo strutturale tramite l’istituzione di appositi organi di controllo e la previsione di uno specifico piano d’azione strategico, con il fine di rendere stabile e dinamica a livello istituzionale l’attenzione e l’azione in tema di pari opportunità. Gli obiettivi del PNRR, infatti, hanno un orizzonte temporale di medio periodo ed esauriranno la propria portata nel 2026, per cui le disposizioni normative introdotte con la legge di bilancio per l’anno 2022, oltre che con la legge Gribaudo, consentiranno la prosecuzione e l’attenzione sul tema anche oltre l’orizzonte temporale di medio periodo.

Avv. Michele Baroc

Newsletter

Iscriviti per ricevere i nostri aggiornamenti

* campi obbligatori