Il reshoring come opportunità di rilancio per l'Italia e per gli imprenditori next generation

Il reshoring come opportunità di rilancio per l'Italia e per gli imprenditori next generation
Il reshoring come strumento per supply chains più agili e più sostenibili

La pandemia ha avuto un impatto innegabile su tutti gli aspetti della produzione, della distribuzione e del consumo. In primo luogo si è osservato un fenomeno di disorganizzazione sia delle catene di produzione che di approvvigionamento, le cosiddette supply chains, ovverosia quella rete di passaggi che consentono di portare sul mercato un prodotto o un servizio. Oltre al generale aumento dei prezzi delle materie prime, dei costi del trasporto e delle fonti energetiche, durante la pandemia le supply chains sono rimaste bloccate per via delle restrizioni nella circolazione delle merci, nonché a causa dei numerosi casi di Covid che hanno colpito il personale dei settori di trasporti e logistica, il che ha portato ad un grave allungamento dei tempi di transito delle merci da un paese all’altro. Dunque è emersa tutta la vulnerabilità delle supply chains globali, che ha evidenziato la necessità delle aziende di strutturare e avvalersi di catene di approvvigionamento più agili, nonché di sistemi di gestione della sostenibilità che consentano di mitigare gli impatti negativi durante una crisi. Al fine di ovviare a tali difficoltà si è verificato, nel contesto economico italiano e internazionale, un massivo ricorso al reshoring, accelerando il ritorno delle attività produttive e di approvvigionamento nel paese d’origine delle imprese. Oltre a tali aspetti, l’incremento del fenomeno del reshoring è stato dettato altresì dalla crescente attenzione alla sostenibilità da parte delle aziende, che ha indotto queste ultime ad adeguarsi ad una gestione ed organizzazione delle attività delle supply chains maggiormente sostenibile.

Gli obiettivi delle imprese italiane nel quadro dell’agenda 2030

Una delle conseguenze positive dell’avvicinamento delle catene di approvvigionamento al consumatore finale, nonché al paese d’origine dell’azienda, è senza dubbio la riduzione dei consumi di energia, uno dei principali obiettivi dettati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’Agenda 2030 è un programma sottoscritto il 25 settembre 2015 dai governi dei Paesi membri delle Nazioni Unite e approvato dall’Assemblea Generale dell’ONU. È costituita da 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, uno dei quali mira garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo. In un percorso di sviluppo economico e sociale sostenibile, la localizzazione della produzione costituisce per le aziende una scelta di primaria importanza, ed è in tale ottica che si inserisce la tendenza delle aziende italiane di ricorrere alla strategia del reshoring.

Un ulteriore obiettivo delle aziende italiane, raggiungibile attraverso politiche di rilocalizzazione, è quello di esercitare un maggior controllo sulle attività e sui processi, ridurre la dipendenza dall’estero e soprattutto rafforzare il Made in Italy: il ritorno in patria della produzione significa infatti valorizzare il know how e le caratteristiche qualitative del prodotto finale. L’importanza della leva strategica del Made in Italy è avvertita in vari settori tra i quali spicca il settore della moda, nel quale rappresenta senza dubbio un valore aggiunto, dal momento che in Italia sono disponibili sia materiali che manodopera qualificata, non così facilmente reperibili all’estero. Lo scopo degli imprenditori italiani in tale settore è quello di mantenere alta la capacità dell’apparato produttivo, investendo in maniera rilevante su quelli che sono i punti di forza del settore, ovvero il know how e la qualità a livello manifatturiero, senza trascurare la ricerca e l’innovazione delle tecnologie e dei materiali, in altre parole: valorizzazione della tradizione con uno sguardo sempre al futuro.

Il reshoring tra digitalizzazione e automazione

Nell’ambito del percorso di rilocalizzazione, un modo efficace di ottimizzare la supply chain è riprogettare i processi e digitalizzare l’azienda per risolvere le difficoltà a lungo termine. In un contesto di mercato estremamente fluido, le società stanno consolidando la propria resilienza facendo leva sull’innovazione digitale e sull’intelligenza artificiale, con il fine di migliorare la continuità del business e di rafforzare la propria posizione strategica, in un’ottica di adattamento agli imprevisti e ai cambiamenti che possano influire negativamente sulle fasi della catena di approvvigionamento. L’innovazione dei procedimenti permette altresì di ridurre i tempi e di migliorare la qualità dei prodotti, semplificando e ottimizzando il processo produttivo. Anche l’automazione dei processi svolge pertanto un ruolo significativo, in quanto consente di contenere i costi aziendali e del lavoro, a fronte di un contestuale aumento della produttività. Inoltre si riduce notevolmente il margine di errore e il conseguente rischio di perdite economiche. Investire nell’automazione significa dunque aumentare la competitività, e in tale ottica il reshoring e l’automazione vanno di pari passo, portando alle aziende benefici in termini di produzione e sostenibilità, sia sociale che ambientale.

Merita un cenno finale la possibilità di coniugare supply chain e automazione con i vantaggi che l'eventuale tracking di un processo produttivo su blockchain (purchè non di tipo proof of work, per ovviare ai consumi computazionali elevati) potrebbe apportare, nella percezione dei consumatori in termini di certezza del dato dotato di relativo timestamping (qui si apre il delicato argomento del rapporto tra on-chain e off-chain).

In conclusione

Il fenomeno del reshoring è senza dubbio un valido strumento per la ripresa dell’economia nazionale, in quanto potenzialmente idoneo a consentire alle imprese di raggiungere molteplici obiettivi, tra cui lo sviluppo sostenibile, attraverso la riduzione delle emissioni dovuta all’accorciamento delle supply chains, la valorizzazione del prodotto Made in Italy, grazie alle materie prime e alla manodopera qualificata. Inoltre, se accompagnato all’introduzione di nuove tecnologie e a innovazioni di processo - ivi compreso il tracking in blockchain, a determinate condizioni - può apportare ai soggetti economici ulteriori benefici sia in termini di riduzione dei costi che di miglioramento della qualità dei prodotti e trasparenza del servizio offerto.

Avv. Andrea Grasso e Avv. Edoardo Pollara Tinaglia

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