Agevolazioni per la risoluzione transattiva dei crediti in difficoltà o a rischio d'insolvenza

Agevolazioni per la risoluzione transattiva dei crediti in difficoltà o a rischio d'insolvenza
Il Disegno di Legge n. 1246/2023 del 23 giugno 2023 contiene misure volte a favorire la definizione transattiva dei crediti NPL e UTP allo scopo di favorire da un lato l’esdebitazione di famiglie ed imprese e dall’altro ridurre il sacrificio erariale che la registrazione delle perdite derivanti dalle cartolarizzazioni ha comportato negli ultimi anni.

In Italia, ad oggi, il valore dei crediti deteriorati ha superato i 350 miliardi di euro di cui 90 rimasti “in pancia” alle banche e gli altre ceduti tramite processo di cartolarizzazione. Le Banche, spinte dalla normativa europea a liberarsi della massa di NPL e UTP gravante sui propri bilanci, sono state indotte ad adottare il sistema della cessione massiva a società di cartolarizzazione.

Tale meccanismo ha inevitabilmente pregiudicato gli interessi dello Stato Italiano sul piano fiscale in quanto le perdite derivanti dalle operazioni di cessione, riducendo il reddito imponibile, e dunque “tassato” delle Banche, hanno evidentemente comportato a loro volta una perdita erariale stimata in 60 miliardi di euro.

Il Disegno di Legge 1246/2023, presentato recentemente alla Camera ed attualmente in discussione, avrebbe il compito di ridurre il più possibile il sacrificio erariale dello Stato sopportato finora in favore della salvaguardia del sistema bancario, favorendo l’esdebitazione di famiglie ed imprese che verrebbero riammesse nel circuito creditizio, oltre che di ridurre il massiccio contenzioso bancario ed esecutivo oltre che concorsuale gravante sui ruoli dei Tribunali italiani.

Obiettivi e misure proposte

Tra le misure proposte dal disegno di legge, si segnala che:

  • qualora il creditore decidesse di cedere la posizione a sofferenza, dovrebbe darne previa comunicazione al debitore;
  • il debitore, ricevuta la comunicazione ed entro i successivi trenta giorni, potrebbe chiedere al creditore di concordare una transazione stragiudiziale per un importo non inferiore al valore contabile netto dell’esposizione come risultante dall’ultimo bilancio approvato;
  • il Creditore non potrebbe rifiutare la proposta transattiva qualora l’importo offerto in pagamento dal debitore coincidesse con il valore netto di bilancio di ciascuno dei crediti maggiorato del 10 per cento;
  • qualora il creditore non aderisse all’accordo transattivo proposto dal debitore di cui al punto b), eventuali perdite registrate sul relativo credito nei tre periodi di imposta successivi non sarebbero deducibili ai fini fiscali;
  • le maggiori perdite del creditore derivanti dall’accordo transattivo sarebbero interamente deducibili ai fini fiscali nell’esercizio in cui sarebbero effettivamente registrate, con una maggiorazione del 5%;
  • l’avvenuto pagamento del debito comporterebbe l’automatica cancellazione della posizione a sofferenza segnalata alla Centrale Rischi di Banca D’Italia.

Considerazioni

Gli addetti ai lavori hanno manifestato su più fronti una seria preoccupazione in ordine agli effetti che l’approvazione del disegno di legge alla stesura odierna potrebbe comportare su tutto il sistema bancario e sul mercato dei crediti deteriorati.

I debitori, infatti, potrebbero essere disincentivati al pagamento dei prestiti concessi dalle Banche in ragione di un sistema di chiusura ex post a stralcio percentuale, con ciò aggravando - se possibile - ancor di più la patologia del sistema bancario. Inoltre il sistema di acquisto e cessione dei portafogli di crediti deteriorati potrebbe risentirne in termini di “appeal” sul mercato e disincentivare gli investitori all’acquisto.

Gli effetti dell’approvazione del DDL potrebbero ritorcersi contro il sistema economico italiano generando un effetto boomerang: le banche difatti, incontrando difficoltà nella cessione dei crediti, potrebbero assumere politiche di concessione del credito maggiormente restrittive.

Per questi ed altri motivi attualmente oggetto di dibattito alla camera e parallelamente sui tavoli dei tecnici, si auspica possa essere raggiunto un accordo che contemperi gli interessi in gioco lasciando il più possibile al mercato ed alla fisiologia del sistema il compito di trovare nuovi equilibri.

Avv. Michela Chinaglia

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