La Legge di Bilancio ed il trattamento fiscale delle cripto-attività

La Legge di Bilancio ed il trattamento fiscale delle cripto-attività
La Legge di Bilancio ha introdotto modifiche alla disciplina di tassazione delle “cripto-attività”, allo scopo di rendere la normativa fiscale coerente con l’evoluzione delle diverse tipologie di cripto-attività presenti nel sistema.

L’Agenzia delle Entrate prendendo atto della diffusione ormai inarrestabile delle transazioni in cripto-valute e delle innovazioni apportate dalla legge di bilancio 2023 (per essere precisi all’ Articolo 1, commi da 126 a 147, della legge 29 dicembre 2022, n. 197) ha pubblicato in data 15 giugno 2023 una bozza di circolare aperta alla consultazione.

L’Agenzia ha preso atto della definitiva perequazione della imposizione fiscale relativa dei redditi generati dalle cripto attività con quelli delle attività finanziarie (26%). In pratica, le plusvalenze realizzate e gli altri proventi percepiti per effetto di operazioni aventi ad oggetto dette cripto-attività, comunque denominate, sono imponibili, in capo alle persone fisiche (purché il reddito non sia conseguito nell’esercizio di attività d’impresa, arti o professioni o in qualità di lavoratore dipendente), agli enti non commerciali (se l’operazione da cui deriva il reddito non è effettuata nell’esercizio di impresa commerciale), alle società semplici ed equiparate ai sensi dell’articolo 5 del Tuir, ai soggetti non residenti senza stabile organizzazione nel territorio dello Stato, quando il reddito si considera prodotto nel medesimo territorio ai sensi dell’articolo 23 del Tuir, come redditi diversi e assoggettati a tassazione, con la medesima aliquota applicabile alle attività finanziarie (26 per cento).

Normativa vigente

Oltre a ciò la circolare riassume tutta la normativa europea di riferimento riportando quanto proposto nel regolamento definito “MiCA” che è stato approvato dal Consiglio in data 16 maggio 2023 e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 9 giugno 2023 e del regolamento “DORA” (Digital Operational Resilience Act), che ha come obiettivo il rafforzamento della resilienza operativa digitale dell’intero settore finanziario, anche attraverso l’introduzione di un regime di sorveglianza sui fornitori critici di servizi ICT, tra i quali potrebbero rientrare coloro che prestano servizi funzionali alla gestione delle cripto-attività. Si segnala che definitiva approvazione e pubblicazione del Regolamento (UE) 2022/858 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2022 relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito e del Regolamento (UE) 2022/2554 pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 27 dicembre 2022.

Il MiCA (Markets in Crypto Assets Regulation) invece costituisce un regolamento organico che, tra i primi nel contesto globale, mira a predisporre un quadro regolamentare applicabile alle varie tipologie di cripto-attività presenti sul mercato, dagli utility token agli investment token diversi dagli strumenti finanziari sino alle c.d. stablecoin (nella forma degli asset-referenced token e degli e-money token) e ai servizi che hanno a oggetto tale tipologia di prodotti. La natura ibrida di tali prodotti e l’intrinseca connotazione transfrontaliera del fenomeno rendono opportuna una regolamentazione “cross-settoriale”, uniforme a livello europeo.

Le due normative sopra elencate costituiranno il fulcro attorno al quale tutti gli stati membri dovranno adattare i propri sistemi fiscali e di controllo sulle cripto transazioni

Un capitolo a parte della circolare poi tratta dell‘ipotesi molto delicata relativa alla regolarizzazione delle criptoattività con una sanzione sostitutiva ridottissima che dovrebbe, nelle intenzioni del legislatore e dell’erario far emergere le plusvalenze (a volte impressionanti) generate dalle attività in questione.

Avv. Michele Baroc

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