
La CGUE, con la sentenza del 4 settembre 2023 (causa C-413/21), ha chiarito che la pseudonimizzazione non trasforma automaticamente un dato in non-personale: il dato pseudonimizzato resta dato personale se il titolare (o un terzo) dispone dei mezzi per ricondurlo all’interessato.
La decisione instaura un principio di valutazione caso per caso, rafforzando la responsabilità dei titolari nel verificare concretamente il rischio di identificazione.
Su questo tema l'analisi e le valutazioni dell' Avv. Giulia Amadeo per la sezione “Hot Topic” di Avvocato360 | Innovazione per l'avvocato.
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