
Il 16 gennaio scorso, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha divulgato - attraverso un comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 12 - il tasso di riferimento degli interessi moratori, applicabili per il creditore, in caso di ritardi nei pagamenti delle transazioni commerciali.
“Ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 231/2002, come modificato dalla lettera e) del comma 1 dell’articolo 1 del decreto legislativo n. 192/2012, si comunica che per il periodo 1° gennaio - 30 giugno 2024 il tasso di riferimento è pari al 4,50 per cento”.
Il tasso viene revisionato semestralmente, offrendo un meccanismo dinamico in risposta alle condizioni economiche del momento storico.
Il tasso di riferimento per il primo semestre 2024
Per il semestre compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024, il tasso di riferimento degli interessi moratori è fissato al 4,5%. Il pilastro normativo che regola gli interessi moratori nelle transazioni commerciali è individuato nell’articolo 5 del Decreto Legislativo 9 ottobre 2002, numero 231. Nello specifico, la disposizione in parola stabilisce che gli interessi moratori sono calcolati sulla base del tasso di interesse legale per il ritardo, salvo diversa convenzione tra le parti. Dunque, l’intervento semestrale del MEF mira a fornire una regolamentazione uniforme, al fine di prevenire disparità nelle intese tra le parti coinvolte. La periodica revisione semestrale sottolinea, inoltre, l’adattabilità dinamica del quadro normativo alle mutevoli condizioni economiche.
Determinazione del tasso di riferimento
La determinazione del tasso di riferimento è predeterminata in base al tasso di interesse legale vigente al 1° gennaio dell'anno in cui si registra il ritardo, nonché al 1° luglio per il secondo semestre. Tale metodologia di calcolo assicura chiarezza temporale, agevolando l'uniforme applicazione delle disposizioni in tema di interessi moratori. La regolare pubblicazione del tasso di riferimento nella Gazzetta Ufficiale, oltre a promuovere la trasparenza, attribuisce ufficialità alla determinazione, fornendo così un punto di riferimento autorevole per tutte le parti coinvolte.
Implicazioni e tendenze
Mediante un’analisi dei dati più recenti, emerge che i settori maggiormente influenzati da ritardi nei pagamenti sono quelli caratterizzati da cicli di pagamento prolungati o da relazioni contrattuali complesse. Emerge, dunque, l’imperativo di garantire efficienza, adeguatezza e tempestività degli interventi normativi al fine di potenziare l’efficacia deterrente degli interessi moratori e ridurre, quindi, il contenzioso associato ai ritardi nei pagamenti.