Avv. Flaviano Sanzari
Pubblicare un articolo in cui si rivolgono critiche al sistema giudiziario, prendendo di mira un giudice per aver partecipato a una festa, nonostante l’esistenza di un possibile conflitto di interessi, gode della copertura costituzionale e comunitaria della libertà di manifestazione del pensiero nella forma del diritto di critica o integra una diffamazione?
La Corte di Strasburgo, nel decidere un caso che traeva origine dal ricorso presentato da un editore croato, con la sentenza dell’8 novembre 2018 (pronunciata nell’ambito del giudizio n. 2782/12) ha ritenuto che violi l’art. 10 della Convenzione EDU, che tutela la libertà di espressione, la condanna al pagamento di oltre 6.000 euro inflitta all’editore: fatto salvo il caso di attacchi gravemente dannosi e infondati, è consentito criticare il sistema giudiziario. Del resto, a parere della Corte, l'articolo aveva riguardato una questione d’interesse pubblico e, sebbene i toni fossero certamente aspri, non poteva definirsi offensivo. Se, da un lato, appare necessario proteggere la magistratura, tenuto conto che ai giudici è sostanzialmente impedito reagire, dall’altro, non può si può certo pensare che sia per ciò solo precluso del tutto il diritto di critica.
Tra l’altro, nella logica del bilanciamento degli interessi in gioco, non solo l’articolo non sembrava incompatibile con la libertà di espressione, ma il risarcimento dei danni comminato appariva sicuramente sproporzionato. Sanzioni così afflittive potrebbero scoraggiare discussioni libere su questioni d’interesse pubblico.
La sentenza merita di essere segnalata per la peculiarità dei soggetti coinvolti. La magistratura rappresenta un'istituzione fondamentale dello Stato; ne consegue che il diritto di critica nei confronti dell'operato dei suoi esponenti, oltre a corrispondere ad un interesse pubblico, gode di limiti più ampi di quelli esercitabili nei confronti dei normali cittadini. La stampa, infatti, è uno dei mezzi con cui i politici e l'opinione pubblica possono verificare come i giudici assolvono le loro pesanti responsabilità in modo conforme allo scopo che è alla base del compito loro affidato.
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