L'Italia è il secondo paese più colpito al mondo dopo gli Usa per contraffazione e pirateria: il dato emerge dal report congiunto, pubblicato lo scorso 18 aprile a Parigi, a firma dell'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Il giro di affari delle importazioni di beni contraffatti si attesta a circa 500 miliardi di dollari, ovvero il 12,5% delle importazioni globali, con i marchi americani ed italiani tra i più colpiti. Le merci contraffatte coprono tutti i settori, non solo l' abbigliamento: dalle borse ai profumi, dalle auto ai farmaci, dai gioielli agli orologi, fino a componenti di macchinari ed ai giocattoli. La maggior parte provengono dai paesi emergenti, con la Cina che primeggia tra i produttori (63,2%).
Tra i paesi più colpiti, in primo piano ci sono gli Stati Uniti, dove i brevetti e/o marchi contraffatti rappresentano il 20% dei casi, praticamente uno su cinque. Segue l'Italia con il 15% (pari a quasi un caso su sei), Francia e Svizzera al 12%, Germania e Giappone si fermano all’8%, seguiti da Gran Bretagna (4%), Spagna e Belgio (2%) e infine la Cina (1%).